“Al Tavolo Riformista mancava un ospite, la politica”. Ancora la Costituente per il ritorno di una forte ‘Sinistra’ al centro dei pensieri pasquali.

Mario VenturiniE? stato un replay della Conferenza Programmatica democristiana di un mese fa.

Senza incertezze il commento sulla Costituente dei Riformisti da parte di Mario Venturini (Ap).

Lei e? stato presente quasi fino al termine alla Convention di venerdi?, consigliere. Forse attendeva l’arrivo in extremis dell’ospite d’onore: la politica? Quel poco che e? trapelato comunque e? stato sufficiente per chiarire il quadro sulle future alleanze o coalizioni?

“No, anche se sono convinto che la Politica, quella vera, anche se fosse giunta non si sarebbe seduta al tavolo. Mancavano a mio avviso i presupposti”. 

Il menu? e? stato ricco, variegato, omnicomprensivo. Una Convention molto simile alla Conferenza programmatica della Democrazia Cristiana. Quella pero? aveva delegati con una unica tessera in tasca. Venerdi?, alla Costituente riformista, c’era di tutto con il solo denominatore di definirsi di sinistra. Una sinistra, tra l’altro, molto variegata e da anni frammentata .

“E? stato cosi?, ne e? scaturito un minestrone. Capisco che il convento passa quello che puo?. Ma a mio avviso si e? perduta una occasione. Preciso, l’intento era ottimo, peccato che si sia parlato di cose da fare, ma non come farle e soprattutto con chi farle. Insomma ripeto: grande assente la politica”.

Si spieghi meglio per favore.

“Hanno voluto, in una mattinata, mettere sul fuoco tutto lo scibile del Paese. Ne e? uscita una serie di proposte, tutte interessanti, ma mai approfondite come si dovrebbe in una riunione dalle molte sfaccettature come lo erano i politici presenti. E? stato, il loro, un lavoro intenso, ma presentato cosi?, e tanto concentrato, non ha reso, credo, secondo le loro aspettative”.

Le problematiche del Paese sono infinite, consigliere Venturini, facile perdersi nella jungla delle tante tematiche con i tempi ristretti che si sono dati.

“Appunto. Forse era meglio un discorso meno programmatico. Si poteva essere piu? chiari su cosa si voglia fare politicamente ma la politica mancava. Sono intervenuti troppi personaggi che ritengo incompatibili tra loro in base al passato, appunto, politico. Sono curioso di vedere come Vanessa D’Ambrosio e Simone Celli concilieranno, ad esempio, i rapporti con la Dc. Molti dei presenti sono transfughi dai loro partiti di partenza. Sono usciti appunto per contrasti anche di questo genere. Ora metterli insieme non sara? semplice”.

C’e? tempo per limare vecchie divergenze di idee, avendo un obiettivo comune e chiaro facilita smussare. Quel tempo, pero?, secondo l’indipendente Luca Lazzari pare mancare se non ci si muovera? in fretta.

“E? vero. Me lo sono chiesto anch’io. Si e? parlato di fase due, quindi mi pare di aver capito che servira? anche una fase tre. Ma non si e? parlato di scadenze”. Probabilmente le divergenze sono ancora da assimilare. Una situazione che li obbliga a rinviarne le conclusioni, anche se e? parso di capire che la Convention di questo 25 marzo e? stata anticipata, quindi non ancora pronta. 

Non crede che sia stato positivo, consigliere Venturini, essere riusciti a riunire in un colpo solo una platea cosi? variegata della sinistra?

“Senza dubbio non deve essere stato semplice. Al tavolo, ritengo, in pochi si sono sbilanciati in attesa di toccare con mano lo sviluppo dell’idea base del Tavolo Riformista”.

Una coalizione senza Pdcs?

Una ipotesi che pretende, comprensibilmente, un eccesso di prudenza. Il Pdcs, che tutti danno per spacciato, fa ancora paura. Forse molti vogliono aspettare ancora un poco. Comunque sia, tocchera? al Psd fare da traino.

La Tribuna