Al Torino Film Festival tanta Italia, star McDowell e Sorrentino

Tanta Italia, un pizzico di western con la sezione Mezzogiorno di fuoco, premi a Malcolm McDowell e Mike Kaplan e masterclass tenute, tra gli altri, da Paolo Sorrentino e Toni Servillo. Questi alcuni degli appuntamenti della 40/a edizione del Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre) con la direzione artistica di Steve Della Casa che torna in carica dopo vent’anni. Apertura inedita al Teatro Regio, in diretta su Rai Radio nell’ambito del programma Hollywood Party, con tra gli ospiti Francesco De Gregori per una serata dedicata a Beatles e Rolling Stones al cinema. Questi invece i numeri del festival: 173 i film – di cui 135 lungometraggi, 14 mediometraggi, 24 cortometraggi, 81 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 56 anteprime italiane – selezionati su più di 4500 opere visionate. McDowell, attore inglese, famoso per il suo ruolo di Alex in ‘Arancia meccanica’ di Stanley Kubrick, riceverà a Torino il Premio Stella della Mole. A Torino anche Mike Kaplan, già assistente di Stanley Kubrick per ‘2001: Odissea nello Spazio’ e ‘Arancia meccanica’ e collaboratore storico di Robert Altman, del quale ha anche prodotto il celebre ‘America oggi’ (Short Cuts, 1993). Tra gli ospiti del festival, Stefano Accorsi, Lamberto Bava, Noemi, Marco Bocci, Stefano Bollani, Stefania Casini, Sergio Castellitto, Pappi Corsicato, Paola Cortellesi, Marco D’Amore, Luigi Lo Cascio, Francesco Patierno, Giuseppe Schillaci, Toni Servillo, Elisabetta Sgarbi, Vittorio Sgarbi, Kasia Smutniak, Paolo Sorrentino, Pilar Fogliati, Giovanni Veronesi, Gianluca Vialli e Daniele Vicari. Il western torna poi al Torino Film Festival con una sezione appositamente dedicata, Mezzogiorno di fuoco. Si tratta di otto film di culto per gli appassionati del genere, ma poco noti al grande pubblico. Il concorso internazionale lungometraggi è composto da dodici film – opere prime, seconde o terze. Tra questi LA LUNGA CORSA di Andrea Magnani, un’opera tra coming of age surreale e fiaba carceraria. Nel fuori concorso il ritorno dei grandi autori e amici del festival: Werner Herzog, Aleksandr Sokurov, Jerzy Skolimowski, Alain Cavalier, Lav Diaz, Antonio Rezza, Sebastien Betbeder, Christophe Honoré e Alain Guiraudie. E sempre fuori competizione la scoperta di una nuova generazione di cineasti internazionali: Santiago Mitre, Davy Chou, Hlynur Palmason, Alain Ugetto e Chie Hayakawa. Infine, sempre in questa sezione, anche il cinema di genere: dalla commedia d’epoca di ‘Pinball – The Man Who Saved the Game’ all’horror tutto al femminile di ‘Nocebo’, passando per il thriller-splatter coreano ‘Wolf Hunting Project’, la fantascienza di Quentin Dupieux, il poliziesco australiano ‘The Stranger’, fino al peplum croato ‘Illyricum’. E questo senza dimenticare la serialità televisiva italiana come ‘Bad Guy’ di Giancarlo Fontana e ‘Il nostro generale’ di Lucio Pellegrini, fiction Rai per raccontare il generale Carlo Alberto della Chiesa ucciso dalla mafia con Sergio Castellitto, Antonio Folletto e Teresa Saponangelo. Fuori concorso anche ‘Orlando’ di Daniele Vicari con il campagnolo Michele Placido e una bimba metropolitana che in comune hanno una storia e ‘Perfetta illusione’ di Pappi Corsicato. Non mancherà anche quest’anno un importante concorso internazionale e italiano di documentari. In anteprima sarà presentato ‘Vittorio. In un tempo fuori dal tempo’, il nuovo film di Elisabetta Sgarbi / Betty Wrong dedicato al fratello, critico d’arte e neo sottosegretario alla Cultura, che sarà ospite del festival. Con estrema sintesi, ha detto Steve Della Casa oggi a Roma di questa edizione del Tff che si svolge in piena crisi del cinema, “se le sale si riempiranno o non si riempiranno in questo festival di Torino, questa farà quest’anno la vera differenza”.


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