Al via a Pechino il Congresso nazionale del popolo

La Cina stima per il 2023 un Pil “intorno al 5%”, inferiore al target di “circa il 5,5%” indicato nella stessa occasione lo scorso anno, mentre la crescita reale a fine 2022 si è attestata al 3%, ai minimi degli ultimi 50 anni, scontando la politica draconiana della ‘tolleranza zero’ al Covid-19. E’ quanto si legge nel rapporto presentato in apertura del Congresso nazionale del popolo, aperto nella notte a Pechino. La crescita reale a fine 2022 si è attestata al 3%, ai minimi degli ultimi 50 anni, scontando la politica draconiana della ‘tolleranza zero’ al Covid-19.
    La Cina deve attuare la politica del Partito comunista “sulla risoluzione della questione di Taiwan, aderendo al principio della ‘Unica Cina’ e al Consenso del 1992”. Il premier Li Keqiang, nell’intervento di apertura del Congresso nazionale del popolo, ha affermato che il Paese “adotterà misure risolute per opporsi all”indipendenza di Taiwan’ e promuovere la riunificazione”. A tal proposito, ha aggiunto, “dobbiamo promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni nello Stretto di Taiwan e lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le parti e far progredire le relazioni e il processo di riunificazione pacifica della Cina”.
   


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