Volantini, totem informativi e operatori pronti a dare una mano per “trovare l’intruso”, chiarire i dubbi e verificare la correttezza dei conferimenti nei centri di raccolta del territorio ravennate. L’obiettivo è aumentare la percentuale di riciclo della plastica, che storicamente è tra le più basse a causa della frequenza di errori nel conferimento
La plastica sembra facile da differenziare, ma è tra i materiali più insidiosi. È anche uno dei più inquinanti e, purtroppo, quello con la qualità di raccolta più bassa.
Per questo motivo Hera ha deciso di lanciare una campagna mirata alla qualità della plastica che, partita in luglio nelle stazioni ecologiche di Lugo e Castel Bolognese, in questi giorni coinvolgerà anche tutti gli altri centri di raccolta della Bassa Romagna e dell’Unione Faentina (incluso il sito provvisorio di Faenza in Piazzale della Graziola, individuato in accordo con l’amministrazione comunale e operativo dal 18 settembre), per ricordare ai cittadini le corrette modalità di conferimento. Dal 22 al 28 settembre la campagna sarà presente anche nel Centro Commerciale Le Maioliche di Faenza e dal 29 settembre al 5 ottobre a Il Globo di Lugo.
La raccolta differenziata è in costante crescita in tutta l’area della provincia di Ravenna gestita da Hera. La Bassa Romagna e l’Unione Faentina hanno raggiunto percentuali molto elevate nel 2024 (rispettivamente l’85% e il 77%), superando gli obiettivi europei del 65% di raccolta differenziata previsti per il 2030: un traguardo importante che stimola a migliorare anche la qualità dei materiali raccolti.
Nel report annuale “Sulle tracce dei rifiuti” di Hera -che analizza la percentuale di effettivo recupero di ogni frazione conferita nei cassonetti stradali, nel porta a porta o nelle stazioni ecologiche- si legge che, mentre carta, vetro, legno e ferro registrano percentuali di qualità superiori all’80%, la plastica si ferma al 31%. Serve quindi un’“operazione qualità”: diffondere informazioni corrette e intensificare i controlli, soprattutto nei centri dove gli operatori possono interagire direttamente con i cittadini.
Ma perché è così difficile conferire correttamente la plastica? Perché molti oggetti in plastica non sono imballaggi e quindi non possono essere valorizzati dal consorzio Corepla. “Trova l’intruso” è il messaggio che Hera ha scelto per i totem installati all’ingresso delle stazioni ecologiche e per i volantini distribuiti agli utenti e agli Sportelli Clienti Hera, con l’obiettivo di chiarire cosa va nella plastica e cosa no.
Il semaforo verde è per tutti gli imballaggi in plastica: sacchetti, contenitori per alimenti (vaschette, barattoli, flaconi), bottiglie, bicchieri e piatti monouso, polistirolo da imballaggio. Sono invece “intrusi”, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i giocattoli, le bacinelle, le posate usa e getta, le cover dei cellulari, le cartelline portadocumenti e gli imballaggi composti da più materiali.
Hera invita anche a utilizzare sacchi trasparenti per conferire la plastica, così da facilitare il controllo da parte degli operatori del centro di raccolta. È vietato usare sacchi compostabili (ad es. sacchetti che forniscono i supermercati) che, contrariamente, sono più indicati per la raccolta dell’organico.
Nel 2024 i centri di raccolta della Bassa Romagna hanno registrato quasi 126 mila accessi e 255 mila conferimenti, mentre in quelli dell’Unione Faentina gli accessi sono stati oltre 135 mila e quasi 303 mila i conferimenti, per un totale di quasi 261 mila accessi e quasi 560 mila conferimenti, tra cui 850 tonnellate di plastica.
Per togliersi ogni dubbio, è possibile consultare il sito www.ilrifiutologo.it o scaricare l’app gratuita “Il Rifiutologo” di Hera. E non dimentichiamo: il miglior rifiuto è quello che non si produce. Gli oggetti ancora in buono stato possono essere donati e avere una seconda vita grazie al progetto “Cambia il finale” (https://www.gruppohera.it/cambiailfinale).
Ufficio stampa Area Romagna