Al via la direzione Pd, tensione sulle liste: ecco tutti i nomi di Letta

Direzione Pd nel giorno di ferragosto per definire le liste da presentare per le elezioni del prossimo 25 settembre. Enrico Letta è nel caos, come dimostrano i tre rinvii che, alla fine, l’hanno portato dall’iniziale convocazione alle 11 del mattino alla convocazione alle 21.30. Il segretario dem è alle prese con una complicata operazione di incastro, che deve tenere conto delle nuove alleanze del suo partito ma anche della riduzione del numero di parlamentari. Non un lavoro semplice, che implica un necessario taglio che vedrà cadere la testa di numerosi nomi noti.

Tra le teste che potrebbero cadere c’è quella di Monica Cirinnà, che uscendo dal Nazareno ha commentato: “Non ho novità e non ho nulla di chiaro sul mio futuro. Io sono a disposizione del mio partito. Se i diritti sono un punto fondante del programma elettorale, senza di me mi pare complicato, ma per ora non ho novità“. Dopo tre rinvii e a 12 ore dalla prima convocazione, dopo le 23 è cominciata la riunione della Direzione nazionale del Pd voluta dal segretario Enrico Letta, che ha preso la parola. Sul tavolo, il nodo delle candidature nei collegi in vista del voto del 25 settembre, che ha richiesto tempi e alimentato qualche polemica interna. La riunione si svolge in parte in presenza, nella sede romana del Nazareno, in parte in collegamento on line. Al Nazareno sono arrivati, tra gli altri, il ministro Dario Franceschini, l’ex segretario Piero Fassino, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e quello fiorentino Dario Nardella.

Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Impossibile per il taglio dei parlamentari ma anche per esigenza rinnovamento“, ha detto Enrico Letta in apertura di direzione. Il segretario ha poi aggiunto: “Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Rispetto dei territori tra i criteri fondanti delle scelte. Termino questo esercizio con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumere la responsabilità“.


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