La «spada di Allah», all’anagrafe Luca Aleotti, convertito di Reggio Emilia, è indagato per terrorismo internazionale dalla procura di Bologna. Eppure continua, come ha rivelato ieri il Giornale, a pubblicare su Facebook bandiere nere, disprezzo per i musulmani che piangono le vittime di Parigi o la domanda inquietante: «Ma quando muore Berlusconi?».A fine agosto l’appartamento di Reggio Emilia dove vive Aleotti con la madre di origine marocchina, è stato perquisito dalla Digos, che ha sequestrato del materiale non meglio specificato.
La perquisizione era stata ordinata «poiché vi è fondato motivo di ritenere che nei locali () della sopraindicata persona sottoposta ad indagini, nonchè all’interno di sistemi informatici o telematici a lui accessibili, possano rinvenirsi () armi, esplosivi o parti di essi, munizioni, materiale cartaceo, telefoni cellulari, dati e informazioni e quant’altro riconducibile al reato per cui si procede».La Digos di Reggio Emilia conferma il sequestro di materiale, senza specificare di cosa si tratti e che il convertito è sempre indagato. L’attenzione su Aleotti sarebbe partita dal libro del giornale.it, di Matteo Carnieletto e Andrea Indini, che in giugno citava Luca Guerra, come pericoloso convertito sul web fondatore della pagina «Musulmani d’Italia». Il suo vero cognome è Aleotti.Non saranno ancora state trovate prove inconfutabili, ma appare incredibile che la «spada di Allah» continui a usare la bandiera di Al Nusra, costola di al Qaida in Siria, come copertina della sua pagina Facebook. Oppure che il 2 dicembre, quando il fondatore di Forza Italia aveva appena lanciato la proposta di una grande coalizione contro il terrorismo, Aleotti abbia postato su Facebook «Ma quando muore Berlusconi?». E i suoi sodali gli sono andati dietro aggiungendo: «E la Santanchè? E i leghisti?». Il convertito ha risposto senza ombra di dubbio: «Kuffar maledetti». I kuffar sono gli infedeli che in Siria ed Iraq vengono decapitati. Per non parlare delle frasi inneggianti alla guerra santa e quelle sprezzanti contro i musulmani, che piangono le vittime del terrorismo o rispettano il Natale.Ieri, Andrea Zambrano, del quotidiano Prima pagina di Reggio è andato a suonare al campanello di Aleotti, che ha risposto spacciandosi per un fratello inesistente sostenendo che la «spada dell’Islam» si è trasferito a Modena. Nessuno ha fermato il delirio dell’indagato su Facebook, che frequenta pagine palesemente pro estremisti islamici ed è «amico» in rete di vari personaggi non proprio moderati. Fra i contatti di Aleotti spicca Qatip Sulejmani, che nel dicembre 2014 inneggiava a Bilal Bosnic, l’imam condannato a Sarajevo a sette anni di carcere per aver arruolato mujaheddin per la Siria anche in Italia e altri reclutatori in carcere in Albania. E subito dopo postava il simbolo del Califfato con il dito indice rivolto verso Allah. Il Giornale.it