Lo slogan lanciato dal Sindacato non lascia scampo , se siamo ad un passo dal baratro vuol dire che la melma in cui siamo sommersi è ad un livello tale che ci sta impedendo di respirare.
La chiusura dell?Italia nei nostri confronti già da due anni e l?aggravarsi della situazione con l?entrata in vigore del decreto incentivi ha portato il paese ad una situazione per noi impossibile solo fino ad alcuni anni fa.
La prima cosa che mi preoccupa è che non vedo attorno a me , tra le persone che frequento e con cui mi capita di confrontarmi una particolare preoccupazione, tutto sommato ancora segnali di degrado non ce ne sono e la vita trascorre come prima se si ha la fortuna di essere statali come una grossa fetta della popolazione lavorante o se si ha la fortuna di non essere in cassa integrazione cosa che ultimamente è molto probabile
Le varie manifestazioni e incontri organizzati sia dalla Centrale Sindacale Unitaria che da altre associazioni come Sottomarino, considerando la gravissima situazione che sta attraversando il paese non mi pare abbiano suscitato un particolare interesse verso un crisi che se non si risolverà al più presto rischia di affondare la nostra economia.
I motivi faccio un po? fatica a comprenderli, o che la stragrande maggioranza della popolazione pensa che alla fine tutto si risolverà a tarallucci e vino o non vuole pensare che quello che ci aspetterà sarà un periodo di sacrifici e sofferenza cosa per noi del tutto nuova a cui non siamo abituati ma nemmeno al pensiero e questo è certamente destabilizzante e probabilmente mentalmente inaccettabile.
Purtroppo per alcuni il periodo delle vacche grasse è finito ed ora dobbiamo rimboccarci le maniche far fronte comune alla risoluzione del problema.
Per risolvere la crisi, oltre come si detto ripetuto da più parti le misure sono da tutti condivisibili è chiaro che non possiamo più permetterci giochini e giochetti che hanno fatto la fortuna solo di alcuni ed ora vediamo anche sulle spalle di altri. TRASPARENZA E LEGALITA? è ormai diventata la bandiera che tutti sventolano e di cui tutti si riempiono la bocca ma non basta bisogna anche adoperarsi per questo e prima possibile. Lo scambio di informazioni automatico e cosa ormai imprescindibile e da attuare domani mattina non fra 12 o 24 mesi , subito!.
Equità fiscale ridistribuzione delle risorse in base a nuovi criteri che tengano conto delle difficoltà della famiglia dei giovani, dei pensionati delle convivenze, eliminazione degli sprechi e conseguente razionalizzazione delle risorse sia umane che del sistema San Marino devono diventare la base di un paese che vuole cambiare e deve farlo il prima possibile.
Ci vuole un immediato cambio di rotta magari anche fatto di scelte impopolari ma doverose per salvare il salvabile.
Intoccabili però devono essere i diritti acquisiti dai lavoratori dopo anni di dure lotte, anni di conquiste salariali che di diritti che non possono essere messe in discussione perché il lavoratore è la parte sana dell?economia di un paese, la parte produttiva che nulla a che fare con le speculazioni finanziare e di METODO che ci hanno inguaiato.
E? ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità che si faccia avanti e se a commesso degli errori ne paghi le conseguenze. La politica fino ad ora e parlo sia di quella attuale che di quella degli ultimi 11 anni e 9 governi o giù di lì deve fare un enorme Mea Culpa.
Se siamo arrivati a questo punto la colpa è di tutti quelli che ci hanno governato, di una classe dirigente che non è mai stata all?altezza neanche quando gli accordi con la vicina Italia si potevano firmare in modo vantaggioso.
E? la caporetto di un modus operandi che non è mai stato atto al bene del paese ma di quello personale mai lungimirante mai attaccato a valori che fanno della nostra Repubblica la Repubblica più antica al mondo.
Per fare questo dobbiamo tutti e dico tutti fare un salto di qualità. Noi cittadini che abbiamo accettato che un metodo corrotto e delinquenziale divenisse la regola in cambio di favoritismi dal politico di turno sentiamoci in colpa ed ora diciamo BASTA, voltiamo pagina rompiamo il legame con la vecchia politica, alziamo la testa.
Diciamo basta ad una politica che continua ancor oggi a non capire che è finito il tempo dei rimpasti dei sotterfugi delle poltrone decise a tavolino delle cene e incontri segreti dei vecchi giocolieri che non vogliono abbandonare la nave che loro stessi hanno affondato.
E? ora di aria nuova di facce nuove e pulite dal passato pulito e che vedono la politica come un fine e non un mezzo, che ancora tanto anno da dare al proprio paese e che ancora non lo anno potuto fare perché i soliti dinosauri non vogliono abbandonare la scena.
E? giunta l?ora di riappropriarci del nostro paese.
ORGOGLIO OPERAIO
alessandro semprini