Alfredo Manzaroli: ”Poche regole certe, lo Stato non ingerisca su tutto”

C’era qualche tempo fa chi pensava che a San Marino tutto sarebbe ?lato liscio, che magicamente anche questa volta ce la saremmo cavata e saremmo tornati felici e contenti a fare quello che facevamo cinque minuti prima, ma quel qualcuno si sbagliava.

Felici al momento non lo siamo, forse perché c’è incertezza, c’è paura, perché ad essere felici oggi ci vuole tanto ottimismo e al massimo vieni ricusato; come si fa ad essere felici in uno Stato che pende dalle labbra del niente e si proietta mestamente in una consapevole inerzia ?glia dell’indecisionismo o del consapevole e premeditato desiderio di acquistare lo stock dei cocci a poco prezzo?!

San Marino nasce come stato liberale primo in Europa e nel mondo. La regola del liberismo è semplice, lo Stato interviene quale calmieratore, dà i principi generali ed emette pochissime leggi chiare che sono limiti invalicabili ma ben visibili. Nel mezzo ci si muove in modo elastico e rispettoso. Lo Stato è garante ed è ente terzo ed imparziale che in modo lungimirante funge da catalizzatore dei processi vitali del popolo tutto.

Questa è l’idea che hapermesso a San Marino di sopravvivere nella sua qualità di unicum, questa è la regola base del diritto romano a cui ancora ci ispiriamo, questa sarebbe la soluzione a tanti problemi.

Ci troviamo invece in uno Stato ipertro?co, brillantemente schizofrenico, assolutamente non terzo né imparziale, che nulla pone a favore della certezza del diritto e dei rapporti e si ritrova a legiferare in modo bulimico, stupido, in modo del tutto slegato da un risultato effettivo.

Le leggi non vanno scopiazzate male dagli altri paesi, e così i vari provvedimenti del caso.

Un buon legislatore e un buon amministratore, così come un buon imprenditore, o una buona madre di famiglia, devono avere degli obiettivi e di conseguenza devono trovare gli strumenti più idonei a conseguirli: è un ragionamento di una semplicità imbarazzante. Ma l’imbarazzo creato da certe situazioni recenti e non, da certe leggi recenti e non, da certi atteggiamenti qualunquisti, provinciali e autolesionisti dei politici di oggi e dell’altro giorno, sono certo più imbarazzanti.

I cittadini hanno bisogno di certezze! I diritti che la legge costituzionale riconosce loro vanno garantiti in modo effettivo.

Il lavoro, la possibilità di emanciparsi, la casa, la possibilità di vivere e crescere i propri ?gli in modo dignitoso sono capisaldi che vanno rispettati ad ogni centimetro di navigazione verso il futuro. Senza la certezza del diritto scordiamoci qualsiasi altro effetto positivo.

L’ipertro?a legislativa è segno di debolezza e degrado morale, la storia ce lo insegna: non servono mille leggi stupide o decreti raffazzonati per salvare un paese in crisi ne bastano 5 intelligenti e ragionati. Dove la legge non arriva deve farlo il buon senso, l’esperienza e la cultura del lavoro. Poche regole chiare che fungano da solide fondamenta che diano stimolo e speranza a tutti, giovani e non.

Ci vuole un’ottica olistica e dunque sistemica per ricreare ex novo un apparato produttivo e sociale sani; ci vuole una lungimiranza proget- tuale che trascenda la navigazione a vista e si orienti verso scelte di personalità che diano a San Marino un assetto nuovo e garantiscano ai cittadini tutti, di qualsiasi estrazione sociale, opportunità e speranza per il futuro.