“Alarm Phone è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area SAR italiana. Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!”. Lo scrive sui Twitter Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo.
A bordo del motopeschereccio c’è una “situazione di grave pericolo” dice il capomissione di Mediterranea Saving Humans: “Tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione e lo stesso ha fatto un elicottero della Us Navy”. Mediterranea chiede che venga lanciata subito un’operazione di soccorso. “Non c’è un minuto da perdere. Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore. E a scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un’operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua”. Per questo, “chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un evento Sar”.
UN NAUFRAGIO A LAMPEDUSA
Si è rischiata, ancora una volta, la tragedia al largo delle coste di Lampedusa: un barchino con 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato nella tarda serata di ieri in acque Sar italiane. A prestare i primi soccorsi è stato l’equipaggio di un peschereccio tunisino.
Quando i militari della Guardia costiera hanno raccolto l’Sos e recuperato i naufraghi, il barchino era già affondato. Diversi migranti, originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, sono stati portati al poliambulatorio perché in forte ipotermia. I superstiti hanno riferito che non ci sono dispersi e che erano partiti da Sfax, in Tunisia, mercoledì scorso.
“Non è stata una tragedia annunciata, ma una tragedia denunciata. Credo che sia ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta…. No, non abbiamo saputo o voluto anticipare. Nella Chiesa, a cominciare da papa Francesco, in tanti lo hanno sottolineato mille volte: non c’è nessuna sorpresa in queste vicende, sono cose previste e molto politiche. Oltre che tristissime”. Così il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale e stretto collaboratore di papa Francesco, risponde in un’intervista a Vatican News sul tragico naufragio di migranti a Cutro, nel Crotonese.

IN UN GIORNO 41 ARRIVI, E’ RECORD
Sono complessivamente 1.869 i migranti giunti a Lampedusa ieri, con 41 barche soccorse nelle acque antistanti l’isola o in area Sar dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Un record mai raggiunto prima d’ora. Due barchini, con a bordo 46 e 41 migranti, sono riusciti ad approdare direttamente a terra fra la spiaggia della Guitgia e una una cala vicina. Dalla mezzanotte in poi sono stati registrati altri 14 sbarchi, con circa 605 migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, da dove ieri sono stati trasferiti 750 ospiti, al momento ci sono oltre 3 mila migranti.

UNA NAVE A BRINDISI
E’ intanto entrata nel porto di Brindisi la nave di Emergency Life Support, che la notte tra il 6 e il 7 marzo scorsi ha soccorso 105 migranti su un gommone in avaria in acque internazionali di fronte alla Libia. Tra loro ci sono 59 uomini, 16 donne – di cui una al settimo mese di gravidanza – 24 minori non accompagnati e 6 minori accompagnati. Il più piccolo ha 2 anni. Provengono da numerosi paesi africani. L’imbarcazione su cui viaggiavano, un gommone di 12 metri che imbarcava acqua ed era in balia delle onde perchè aveva finito la benzina, era partita da Zwara, in Libia, alle 2 del pomeriggio del giorno 6 marzo. Secondo quanto riferito dal comandante, Domenico Pugliese, tutte le persone soccorse sono in buone condizioni, anche se molte di loro “portano sul proprio corpo segni del periodo trascorso in Libia”.

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