La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare invariati a 0,05% i tassi di interesse. La decisione, in linea con le attese, e’ stata comunicata pochi minuti fa al termine della riunione del direttivo. Il tasso sui depositi marginali resta a -0,20%, quello sui prestiti ordinari a 0,30%.
Intanto il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa ha avvertito che l’inflazione e la ripresa nell’Eurozona si sono rivelate piu’ deboli delle previsioni e sono cresciuti i rischi al ribasso. La Bce ha infatti rivisto al ribasso le stime sul Pil dell’Eurozona, destinato ora a crescere dell’1,4% nel 2015, dell’1,7% nel 2016 e dell’1,8% nel 2017.
Draghi ha spiegato che “la ripresa continua a un ritmo piu’ debole del previsto a fronte del rallentamento dei mercati emergenti, che pesa sulla crescita globale e sulle esportazioni dell’area euro”. La revisione al ribasso e’ quindi strettamente legato alla “piu’ debole domanda esterna” e gli accresciuti rischi al ribasso “sono legati al contesto esterno”. “Gli attuali sviluppi nei mercati emergenti hanno il potenziale per comprimere ulteriormente la crescita in futuro”, ha aggiunto Draghi, avvertendo pero’ che anche gli aggiustamenti di bilancio continueranno a pesare sulle economie dell’unione monetaria.
La Bce ha rivisto al ribasso anche le stime sull’inflazione nell’Eurozona, alla luce del crollo del prezzo del petrolio. Il tasso di inflazione previsto per il 2015 da Francoforte – ha spiegato Draghi – scende quindi dallo 0,3% allo 0,1%, quello per il 2016 dall’1,5% all’1,1% e quello per il 2017 dall’1,8% all’1,7%.
Fonte: AGI