Potrebbe essere la prima legge nata a causa delle bufale sulla Rete. L’argomento, però, è serissimo: i vaccini per i bimbi da 0 a 3 anni. Dal prossimo anno in Emilia-Romagna saranno obbligatori, altrimenti i piccoli non verranno ammessi all’asilo nido. Ci stanno pensando anche Toscana e Marche. «Apriamo una strada, ce lo impongono i numeri», spiega il presidente Stefano Bonaccini. La regione simbolo della buona sanità, infatti, sta soffrendo molto più di altre il cambio culturale su un tema così delicato: nel 2015 la copertura delle quattro vaccinazioni obbligatorie (poliomelite, difterite, tetano ed epatite B) è scesa al 93,4%, sotto il limite del 95% indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Soffre soprattutto la Romagna, con percentuali sotto il 90% a Cesena e Rimini (dove a settembre è morta una donna seguace del metodo Hamer), ma anche a Bologna in un anno si è perso quasi il 2% di vaccinazioni.
«I genitori hanno modificato atteggiamento, soprattutto per via di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse in particolare online», allarga le braccia Bonaccini, pronto comunque a mettere da parte l’obbligo, «se le vaccinazioni torneranno sopra la soglia di sicurezza». Per adesso, però, i vincoli restano. Strettissimi e punto cardine della riforma dei servizi educativi 0-3 anni approvata ieri. Per l’accesso al nido, i genitori avranno comunque tempo fino a maggio-giugno 2017 per presentare il certificato di avvenuta vaccinazione. Senza, la domanda di iscrizione non sarà accettata.
Non è stato un dibattito facile, anzi. L’articolo sui vaccini, votato a parte rispetto all’intera legge, ha visto astenersi il centrodestra, mentre i Cinque Stelle si sono schierati apertamente contro «un metodo coercitivo», chiedendo «una sperimentazione di due anni». Anche il Codacons parla di «legge incostituzionale» che porterà «a una raffica di denunce contro gli asili nido». E solo pochi minuti dopo l’approvazione del testo, Matteo Angelini, attivista riminese del movimento ‘antiVax’ ha promesso cause legali direttamente sulla pagina Facebook di Bonaccini.
Il Resto del Carlino