HOME sweet home. Il piano scudetto di Allegri passa inesorabilmente dallo Juventus Stadium. Dall’11 settembre 2011 – la prima ufficiale – è stato un crescendo rossiniano, impressionante, un rullo compressore. Come nessuno in Italia. Vittorie (67 su 84 partite di campionato) e una vagonata di punti (215 su 252). Le sconfitte, merce rara: appena 3 fino ad ora, Sampdoria ed Inter nel 2013, poi l’Udinese all’inizio di questa stagione. I conti non tornavano più. Sembrava fosse svanito l’incantesimo dopo i pareggi contro Chievo e Frosinone. Sembrava, appunto. Poi un filotto di 5 successi consecutivi. Ed ecco ripristinata la «normalità».
Come andrà a finire? Buffon e compagni vogliono il quinto scudetto consecutivo. Non sono abituati a giocare per il secondo posto. Ci proveranno fino alla fine, come da copione da queste parti. Sbirciando la classifica e il calendario, l’occasione è davvero ghiotta, perché Roma (24 gennaio), Napoli (13 febbraio) ed Inter (28 febbraio) dovranno fare visita ad una Juve rigenerata dalle 7 vittorie consecutive, tornata a far paura (cit. Allegri). I bianconeri (tutti in vacanza, in giro per il mondo) si ritroveranno il 29 dicembre a Vinovo per preparare la sfida casalinga contro il Verona.
La società invece lavora sul mercato da diverse settimane, a caccia di occasioni, di giocatori da Juve, che siano in grado di fare la differenza in una rosa già altamente competitiva, cosa non proprio banale. L’idea è quella di regalare almeno un rinforzo (a centrocampo) ad Allegri. Non è un problema di soldi, ma di opportunità appunto. «Non abbiamo nulla da riparare» ha ripetuto ultimamente Beppe Marotta. Ai piani alti di corso Galileo Ferraris lavorano su più tavoli. Nelle prossime ore i dirigenti faranno un altro sondaggio con il Borussia Dortmund per Gundogan (i tedeschi hanno detto no, grazie a 25 milioni, servirà un rilancio), mentre proveranno ad ottenere uno sconto per Banega (in scadenza a giugno del 2016) dal Siviglia, a cui è stato «regalato» a zero euro Llorente, giustiziere in Champions. Sempre calde le piste che portano a Soriano e a Guarin. In casa bianconera però non compreranno per il gusto di farlo. Per intenderci non si avventureranno in operazioni alla Hernanes. Proveranno a prendere solo gente capace di fare la differenza, altrimenti resteranno così.
Resto del Carlino