Amati: ”Commissariamento inopportuno, repentino e assurdo”

Amati: ”Commissariamento inopportuno, repentino e assurdo, se consideriamo i termini e i modi in cui è avvenuto. Una questione che solleva molti dubbi”.

Ed Amati affronta subito puntualità questo primo aspetto. “La situazione del Credito Sammarinese – fa presente – non è affatto dissimile da quella del resto del sistema bancario e finanziario sammarinese. Quest’ultimo triennio per San Marino è stato nero dal punto di vista dell’aggressione subita dall’Italia. Dapprima di tipo giudiziario, poi mediatico e infine lo scudo fiscale. Se pensiamo che stanno soffrendo le banche italiane senza aver subito tali aggressioni, figuriamoci le difficoltà che hanno al momento quelle sammarinesi. Che ci siano quindi problemi di liquidità non è purtroppo una sorpresa”. “Per quanto riguarda poi la situazione del CS – entra nel dettaglio Amati – la nostra banca non ha avuto un euro di aiuti da parte del sistema sammarinese. Cosa che invece non possono dire le altre banche. Il mese scorso abbiamo anche restituito 5 milioni di euro dei fondi pensione. Non siamo quindi debitori di neppure un euro verso il sistema. Altre banche, come ad esempio la Cassa di Risparmio, avrebbero problemi di liquidità ben superiori a noi se dovessero restituire all’Iss tutti i fondi pensione che detengono”.

”Nell’ambito del procedimento giudiziario, le responsabilità sono del singolo, non dell’intero istituto di credito. Inoltre anche le perquisizioni che sono state operate, erano sì su mandato del commissario della legge, ma sono state ‘assistite’ dal personale di Banca Centrale (come ha confermato anche il segretario Valentini in conferenza stampa lunedì n.d.r.). Non si può quindi, pur nel rispetto dell’azione della magistratura, non vedere la lunga mano di Banca Centrale in tutto questo. È chiaro ed evidente a tutti, dipendenti compresi dato che sono state perquisite anche le loro auto all’uscita dal lavoro e

che sono stati clonati 40 computer e ispezionati ben 3mila mq. C’è poi da considerare l’aspetto della nomina del commissario Faraone”. Non è pensabile quindi che se da un anno stessero pensando al commissariamento, non avessero anche in mente chi mettere come commissario. Nominare quindi il comandante dell’Interpol di San Marino è servito solo a far passare la banca come un covo di malfattori, così come appunto i metodi delle perquisizioni dato che alle richieste delle autorità avevamo già messo subito a disposizione tutti i documenti richiesti.

Ora stiamo valutando assieme ai legali tutto il da farsi anche l’even- tuale richiesta di danni. C’è infatti anche un altro aspetto da tenere in considerazione. E cioè che la seve- rità utilizzata nei nostri confronti non è stata la stessa utilizzata invece con altri istituti sammarinesi. Se ciò ad esempio fosse stato operato nei confronti della Carisp, sarebbe già commissariata da tempo. Se l’Iss avesse richiesto il rientro dei fondi pensione, la Carisp sarebbe già commissariata. Abbiamo quindi la sensazione che si siano fatti figli e figliastri e per il nostro Paese que- sto è scandaloso. Abbiamo invece il diritto di pretendere pari opportunità con le altre banche”.

San Marino Oggi.