Amato: uomo piccolo piccolo … di Sergio Pizzolante

Per Giuliano Amato, uomo della Prima Repubblica, la Prima Repubblica dei partiti, della democrazia dei partiti, partiti delle famiglie storiche europee e mondiali, che hanno fatto la democrazia, i liberali, i popolari, i socialisti democratici, aveva in realtà le “radici marce”, “ha indebolito la democrazia”, “congelando all’opposizione” i comunisti, anche, anche, pensate, attraverso le “stragi di Stato”.
Lo dice su La Repubblica.
Il mondo così è capovolto.
Totalmente.
Ma che uomo è questo?
Sono mesi che cerca di consegnare se stesso alla storia, diverso da se.
Lo fa, inoltre, in maniera maldestra. Poco, pochissimo “sottile”. In questo è diverso da se.
Dice cose, senza senso, fa strafalcioni, sbaglia date, vede fantasmi.
Ma chi è questo uomo?
Cancella o deforma un passato, che è esattamente quello di se stesso.
Intanto un po’ d’ordine.
Il PCI si è congelato da solo all’opposizione perché non seppe e non volle mai diventare socialista democratico ed occidentale in quanto stava con i nemici della socialdemocrazia europea e dell’Occidente. Punto.
Stava con la dittatura comunista sovietica.
Dalla quale prendeva anche i soldi per la propaganda antioccidentale in Occidente.
Stalin e quelli dopo di lui, erano Putin un po’ più grandi.
Il liberali, i democristiani, i socialisti erano la democrazia che combatteva le dittature. Punto.
E Amato stava, comodo, di qua.
Faceva il professore in Italia, in America, non a Mosca.
E stava con Craxi, che i comunisti li combatteva in Italia, in Europa e nel mondo.
Era, Amato, il braccio destro di Craxi, numero 2.
Poi, Amato, ha fatto di tutto per dimenticarsene e per farlo dimenticare.
Cosa?
Diventa Presidente del Consiglio su designazione di Craxi, per poi, dopo pochi giorni, non rispondergli più al telefono, per mettersi al servizio dei nemici di Craxi, da Scalfari in giù. Giù, giù, sino a D’Alema.
Poi diventa braccio destro di D’Alema, il colonnello comunista che scelse la via giudiziaria e violenta al potere. Contro Craxi.
Quello che tirò il grilletto. Per intenderci.
D’Alema, l’erede della “questione morale” di Berlinguer, prima delle “mascherine” e delle “attrezzature medicali” e degli elicotteri per la Colombia e della Banca del Salento e delle scarpe d’oro e dei vigneti e delle barche.
Prima, prima.
E’ incredibile. Craxi moriva ad Hammamet e lui veleggiava con i suoi peggiori nemici.
Qualcuno dice, ma lui che ne sapeva dei finanziamenti della politica?
Ah no? Come pagava le sue campagne elettorali?
E quando scoppiano gli scandali di Torino prima e di Milano dopo. Proprio Mani Pulite.
Chi manda Craxi a Torino e poi a Milano come commissario del Psi? Amato!
Ora, se Craxi avesse avuto qualcosa da nascondere, di non saputo, di non detto, di non dicibile, o che Amato non sapesse, avrebbe mandato Amato? Che parlava tutti i giorni con Scalfari?
Basta, basterebbe questo, per dire tutto, di come la storia del paese sia stata distorta.
Capovolta.
Da un branco di imbroglioni. Che poi hanno fatto un contratto ad Amato.
Ah, Mani Pulite.
Qui Amato provoca dolori lancinanti allo stomaco.
Bastava una piccola spinta per far venire tutto giù?
No! No… hanno buttato la bomba atomica.
Retate, detenzioni e interrogatori violenti, dilazioni forzate e false, suicidi. Per mesi e anni.
E un racconto della stampa tutto orientato tutto contro il mondo al quale Amato apparteneva, prima di farsi usare dal mondo opposto.
Un uomo piccolo piccolo.
Disgusto.
Sergio Pizzolante