Amb. Cina a Roma, ‘la situazione dell’epidemia è controllabile’

Oltre 52 milioni di cinesi in viaggio e più di 26 miliardi di yuan di fatturato: sono gli ultimi dati sul turismo domestico in Cina durante le ultime festività di Capodanno: “Si tratta del risultato della tempestiva ottimizzazione e adeguamento delle misure di prevenzione e controllo dell’epidemia da parte del governo cinese”, afferma l’incaricata d’affari Zheng Xuan dell’ambasciata cinese a Roma parlando della gestione del Covid. Dall’inizio della pandemia, “la Cina ha condiviso informazioni e dati rilevanti con la comunità internazionale in modo aperto e trasparente” afferma, sottolineando che “il 3 gennaio, gli esperti del Chinese Center for Disease Control hanno presentato i dati sul genoma dei casi importati al di fuori della Cina e quelli locali al gruppo consultivo tecnico dell’Oms sull’evoluzione del virus (Tag-Ve).
    Le autorità cinesi hanno condiviso i dati genetici virali dei recenti casi dal infezione da Covid-19 attraverso il Global Influenza Sharing Database (Gisaid). Tutti i dati di cui sopra possono dimostrare pienamente che l’attuale situazione n Cina è generalmente controllabile”, spiega invitando a non ideologizzare la situazione: applicare “doppi standard, non danneggerebbe gravemente solo la solidarietà della comunità internazionale contro l’epidemia, ma anche la preziosa fiducia della gente”. “Quando la pandemia e il virus stavano nella fase più grave e feroce – ricorda la diplomatica – il governo cinese ha fatto tutto il possibile per proteggere la vita e la salute di ogni cinese. Con l’indebolimento della patogenicità di variante Omicron, la diffusione della vaccinazione e l’accumulo di esperienza nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia, il lavoro entra in una nuova fase e il focus si sta spostando alla ‘garanzia della salute e prevenzione delle malattie gravi’: “L’ultima politica anti-Covid cinese non è un ‘dietro front costretto’, ma un’iniziativa autonoma e proattiva”. I risultati e gli sforzi negli ultimi 3 anni “non sono falliti”, aggiunge Zheng Xuan: “I risultati non possono e non saranno cancellati.
    Abbiamo risposto efficacemente a cinque ondate, a 100 focolai domestici” con contagia, casi gravi e decessi “ai livelli più bassi del mondo”.   L’attuale politica anti-Covid della Cina si basa su dati scientifici, ha poi aggiunto ricordando che per un Paese con 1,4 miliardi di persone e un virus in continua mutazione, “l’adesione alla scienza, nonché il miglioramento attivo delle politiche di prevenzione sono esperienze importanti ed efficaci” . “Con l’indebolimento della patogenicità di variante Omicron, la diffusione della vaccinazione e l’accumulo di esperienza nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia, il lavoro anti-Covid della Cina entra in una nuova fase e il focus si sta spostando dalla prevenzione e dal controllo delle infezioni alla ‘garanzia della salute e prevenzione delle malattie gravi’”, prosegue Zheng Xuan, spiegando che “sulla base delle realtà nazionali e della situazione attuale dell’epidemia, con il riferimento alle pratiche di altri Paesi, il governo cinese di recente ha gradualmente migliorato le misure anti Covid-19, annunciando che è classificato come malattia infettiva di classe B. “Pertanto, l’ultima politica anti-Covid cinese non significa il “dietro front costretto”, ma un’iniziativa in modo autonomo e proattivo dopo un’attenta analisi e valutazione”. “I risultati antiepidemici della Cina negli ultimi tre anni non possono e non saranno cancellati. Abbiamo preso le misure rigorose per frenare la diffusione e abbiamo guadagnato il più prezioso tempo e l’esperienza per la riapertura. Nei tre anni passati, abbiamo risposto efficacemente all’impatto di cinque ondate della pandemia globale e siamo riusciti ad affrontare più di 100 focolai domestici. La proporzione di casi contagiati, casi gravi e decessi sono tutti ai livelli più bassi del mondo”. Il 90% dei cinesi ha “già completato il ciclo vaccinale e i tassi di vaccinazioni complete degli anziani cinesi” over 60 e over 85 superano, rispettivamente, l’85% e il 65%”. Parlando dell’aiuto offerto dall’Ue, Zheng Xuan precisa poi che “la Cina ha già più di 10 tipi di vaccini, con una “efficacia riconosciuta da scienziati e istituti di ricerca di molti Paesi. Abbiamo stabilito le più grandi linee di produzione al mondo che ne garantiscono l’accesso a tutte le persone idonee, con una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi. La Cina promuove la cooperazione farmaceutica internazionale in conformità con i principi di mercato e ha già approvato l’importazione di nuovi farmaci terapeutici anti Covid-19 prodotti da Pfizer e gli altri produttori internazionali. Persistiamo nell’unità dell’autonomia e l’apertura, questo è l’atteggiamento pragmatico della Cina, piuttosto che la cosiddetta ‘arroganza’”. “In qualità di importante motore per lo sviluppo dell’economia mondiale, la Cina ha continuamente ottimizzato le sue politiche di prevenzione e controllo dell’epidemia e ha eliminato una seria di misure come l’obbligo di test degli acidi nucleici dopo l’ingresso e dell’isolamento centralizzato per gli arrivi internazionali. Ciò faciliterà ulteriormente – conclude – i flussi turistici e la cooperazione internazionale, promuoverà la ripresa dell’economia mondiale post-Covid. La Cina è disposta a continuare a costruire consenso e solidarietà con la comunità internazionale, al fine di superare l’epidemia insieme”.


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