America addio … di Sergio Pizzolante

Sono cresciuto in un’epoca in cui i Bob Dylan facevano nascere i De Gregori, i Kennedy si sentivano berlinesi, i Reagan riconoscevano i propri errori sul Cile facendo parlare i Craxi al Congresso americano.
Donald Trump and Volodymyr Zelensky, in the Oval Office of the White House, Washington, February 28, 2025.
Sono cresciuto nell’amore di un popolo e nell’ammirazione di leaders, che sbarcavano in Sicilia per liberarci. Per poi pagare con i loro soldi la nostra rinascita e la resistenza verso i lupi al di là di Yalta, che costruivano tane al di qua.
Ho vissuto Woodstock, che liberava le donne e la musica e l’amore. Cioè, la civiltà.
Ho messo troppo tempo a capire, dopo l’orrore della riconsegna delle donne afghane ai talebani, che l’America non c’è più.
La rottura è lì. Inizia da lì.
Da lì i nuovi e i vecchi lupi sono usciti dalle tane per invadere il mondo.
Alla caccia di territori e terre rare, certo.
Ma di più, molto di più.
Da lì hanno capito che la democrazia non è esportabile ma l’orrore della dittatura si.
Da lì hanno capito che le civiltà occidentali si sarebbero arrese. Facilmente. Perché pavide o perché in affari. Con loro.
E hanno iniziato a costruire nuove tane e cunicoli e tunnel anche con i nuovi mezzi che gli occidentali mettevano loro a disposizione: le nuove tecnologie delle comunicazioni.
Pagando per la sottomissione e non più per la libertà.
L’Ucraina non è solo conquista di terre e terre rare. È lo snodo del nuovo paradigma.
Vuol essere la prova che il nuovo vento è inarrestabile.
Fatto di lupi e mercanti.
Se gli occidentali, dopo l’Afghanistan, scappano anche da Kiev e’ fatta. Questo è il fatto nuovo.
L’Europa, meglio dire, i paesi europei, quasi tutti, pur con i mille difetti, sono, in parte, ma buona, dentro il discorso antico, cioè, stati, istituzioni, parlamenti, scuole, università, partiti, giornali,corpi intermedi, abitudini, riti, convinzioni.
Democrazie stanche. Ma democrazie.
I lupi e i mercanti li, ci, considerano scorie.
Da spazzare via. Con le armi, fisiche e/o tecnologiche e con i commerci.
Comprando e vendendo.
E invadendoci la mente di racconti falsi.
Che la tecnologia senza regole rende facile.
I lupi, da Wall Street, si sentono adesso più pechinesi o moscoviti, che berlinesi.
Se cade Kiev noi non rimarremo in piedi.
Il punto è questo.
Io in questo momento mi sento ucraino.
E Zelensky è il mio eroe.
Mi sento inglese e vorrei Starmer fra i miei leaders.
Mi sento francese e ringrazio Macron per aver smentito, davanti al mondo, il lupo travestito da pagliaccio. Mi sento italiano per l’Italia che sta con Kiev e non mi importa nulla se di sinistra o di destra. Nulla.
Mi sento ancor più berlinese se vincono i Cristiano Democratici che fermano gli amici dei lupi.
Ecco, la salvezza, per me, sta nel fondere tutto questo. In una nazione europea.
Sono sovranista. Europeo.
America addio. Adesso.
Per ritrovarla poi. Speriamo.
Sergio Pizzolante