Amianto, mister Galvanina intercettato:«Quel carabiniere non è duttile». La telefonata fra Mini e un amico per ”frenare” l’inchiesta

mini-prevL’ECCEZIONALE nevicata del febbraio 2012 fece crollare oltre 4000 tetti di capannoni in provincia di Pesaro e Urbino. Tra questi, c’era anche quello della Galvanina di Apecchio, che era in eternit. Crollò anche quello del vicino, la ditta Elle srl. Come tutti gli altri, anche le due ditte avrebbero dovuto bonificare l’area smaltendo l’amianto in discariche apposite. Invece successe l’inverosimile: il comune di Apecchio insieme all’Asur accettò un piano di smaltimento totalmente illegale (con l’ovvio parere negativo di Provincia e Arpam) che prevedeva di interrare nel parcheggio davanti alla fabbrica della Galvanina 630mila metri cubi di detriti tra cui 40 tonnellate di amianto. Tutto questo a cinque metri dalle acque cristalline del torrente Biscubio. PARTIRONO i lavori, la ditta di Bergamo incaricata divise a cielo aperto anche l’amianto dal cemento comune per sotterrarli separati ma nella stessa buca. Di lì a poco qualcuno avvisò il Noe di Ancona che scoprì l’amianto. La procura di Urbino sollecitò il comune di Apecchio ad emettere un’ordinanza di rimozione dei rifiuti. Ma poi le intercettazioni fecero capire come il comune e l’Asur si impegnarono a non far bonificare quella «buca», col sindaco che si auspicava una sospensiva del Tar contro la sua stessa ordinanza. La dirigenza dell’Asur area vasta 1 fece in modo di nascondere al Noe la pratica «Apecchio», chiudendola nella cassaforte di un avvocato amico. Una telefonata tra Rino Mini della Galvanina ad un suo amico, ora agli atti del processo, è incentrata sulla figura dell’investigatore capitano Vincenzo Marzo e dei suoi superiori, eventualmente, da contattare. Ma non sapevano che il diretto superiore del capitano è il colonnello Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Ultimo, che 20 anni fa catturò Riina. Ora l’inchiesta si è chiusa con 13 persone indagate per smaltimento illegale di rifiuti pericolosi oltre che, per sindaco e funzionari, abuso d’ufficio. Il Resto del Carlino