I Consigli dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e del Collegio dei Ragionieri Commercialisti si rendono interpreti di un “comune sentire” dei commercialisti sammarinesi, che nella recente Assemblea del 23/11/10 hanno espresso a chiare lettere preoccupazioni e convinzioni precise sulle linee direttrici della Finanziaria 2011 del Governo.
Questo non con intenti “politici” pro o contro il Governo, bensì per partecipare al confronto pubblico in atto tra categorie economiche, parti sociali e politiche.
La situazione economica del Paese è gravissima e richiede interventi tempestivi e coraggiosi da parte del Governo, con il sostegno di tutti.
Tutti siamo chiamati a fare dei sacrifici, nessuno può porre preclusioni o pregiudiziali.
Tutte le iniziative per lo sviluppo, comprese le riforme fiscali e della PA, avranno i loro effetti nel medio termine e saranno condizionate esclusivamente dalla normalizzazione dei rapporti con l’Italia.
Nell’immediato non ci resta che attuare una politica coraggiosa di bilancio dello Stato, che agisca prioritariamente sulla uscite, perché non possiamo più garantire gli attuali livelli di spesa pubblica.
Il settore privato non può più sostenere il settore pubblico.
1) PREOCCUPAZIONE PER L’AUMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE: è presumibile che le nuove imposte graveranno principalmente sulla base imponibile delle imprese e delle attività economiche; una base imponibile che però si sta riducendo gradualmente in conseguenza della crisi economica internazionale e delle gravi difficoltà nell’interscambio italo-sammarinese; questo meccanismo eroderà progressivamente il differenziale fiscale tra Italia e San Marino, ultimo “caposaldo” del Sistema San Marino, convincendo sempre più aziende a trasmigrare oltreconfine;
2) PREOCCUPAZIONE PER LE MODALITA’ DI APPLICAZIONE DELLE NUOVE IMPOSTE ED I LORO EFFETTI: avevamo già espresso, a proposito della complementare e dell’addizionale IGR, delle perplessità sulle presumibili modalità di applicazione e sui loro effetti distorsivi, dal momento che nel progetto di legge le nuove imposte non erano ben definite, ma si rinviava a dei generici decreti da emanare in corso d’anno, generando oltretutto grande incertezza tra gli operatori economici sui loro effetti sul reddito d’esercizio; negli ultimi giorni il Governo ha modificato questa impostazione e ha annunciato degli emendamenti sia alla complementare sia all’addizionale, che ne hanno ridotto la portata; ma nel contempo ha previsto la reintroduzione dello 0,20% sui servizi in entrata e l’aumento al 20% della ritenuta IGR sui compensi a non residenti: noi crediamo che sia difficile fare previsioni attendibili, ma soprattutto ottimistiche, sui risultati della manovra così congegnata, alla luce di una situazione economica generale sempre più compromessa, che porta ragionevoli aspettative di riduzione della base imponibile a livello generale;
3) PREOCCUPAZIONE PER LO SCONTRO SOCIALE IN ATTO: da qualche tempo il Sindacato dei lavoratori sta fomentando i lavori dipendenti e l’opinione pubblica contro i lavoratori autonomi, di cui fanno parte dei liberi professionisti come i commercialisti; importanti esponenti sindacali (spalleggiati anche da incauti esponenti politici) definiscono da qualche tempo i lavoratori autonomi “tutti evasori”: questo comportamento del Sindacato è assolutamente irresponsabile e mistificatore della realtà; è un comportamento che va sicuramente stigmatizzato e condannato per la sua faziosità e pericolosità sociale;
4) CONDIVISIONE DEL PRINCIPIO DI EQUITA’ FISCALE: siamo convinti che al Paese serva equità, ma quella vera, non quella faziosa dei Sindacati; ognuno deve fare la sua parte, contribuendo in base alla propria capacità economica a risanare le finanze pubbliche; lo Stato deve recuperare nuova base imponibile, ma anche mettere in campo tutti gli strumenti ed i mezzi legali per rendere efficace la “lotta all’evasione”; a tale proposito noi diciamo convinti: “che si facciano anche gli accertamenti fiscali!”; ma chiediamo anche vera equità per chi paga le tasse, ossia che “tutti a parità di reddito paghino le stesse imposte” (v.tab.all.);
5) PRIORITA’ ALLA RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA: è indispensabile e non più rinviabile un programma di tagli alla spesa pubblica, dal momento che le entrate non possono più coprire le uscite, nonostante le previsioni ottimistiche delle nuove imposte e tasse; è ormai chiaro a tutti che non è più possibile mantenere l’attuale livello della spesa pubblica, sia in termini di costi del personale, che di servizi e lavori pubblici; la parola d’ordine deve essere “basta con gli sprechi”, che vale a dire tagliare le spese superflue;
6) TAGLI ALLE SPESE: da sempre tutti sono concordi sull’obiettivo di tagliare gli sprechi e le spese inutili; noi riteniamo che ciò sia possibile agendo principalmente su alcune voci importanti dei conti pubblici: a) riduzione dei trasferimenti al settore pubblico allargato, che disperde fondi ingenti in un sistema di mille rivoli fuori controllo, b) riduzione del costo del personale nella PA, attraverso una equiparazione progressiva del settore pubblico al settore privato, c) privatizzazione di servizi non strategici o essenziali, d) introduzione di contributi alla spesa a carico degli utenti di servizi pubblici (tickets,…), come segnale di un cambiamento;
7) ESEMPI ESTERNI: è sotto gli occhi di tutti cosa stia succedendo in tanti paesi e quali contromisure siano state prese dai governi di mezza Europa (Irlanda, Grecia,etc.): le manovre correttive adottate, approvate dagli organismi internazionali (FMI,…) prevedono in parte nuove entrate, ma soprattutto grandi tagli alla spesa, tra cui quelli al costo del personale; noi siamo o possiamo essere diversi dagli altri Paesi???
COMPARAZIONI
Reddito Imposte %
Dipendente 25.000,00 644,45 2,58%
Libero Professionista 25.000,00 3.493,07 13,97%
Commerciante 25.000,00 2.888,17 11,55%
Artigiano 25.000,00 2.975,57 11,90%
Dipendente 40.000,00 2.229,48 5,57%
Libero Professionista 40.000,00 5.780,00 14,45%
Commerciante 40.000,00 5.236,00 13,09%
Artigiano 40.000,00 5.168,00 12,92%
Dipendente 80.000,00 10.991,21 13,74%
Libero Professionista 80.000,00 12.399,80 15,50%
Commerciante 80.000,00 10.601,20 13,25%
Artigiano 80.000,00 10.465,20 13,08%
Dipendente 120.000,00 21.881,33 18,23%
Libero Professionista 120.000,00 19.063,80 15,89%
Commerciante 120.000,00 15.973,20 13,31%
Artigiano 120.000,00 15.769,20 13,14%