
Nel film di Maria Schrader, ANCHE IO in sala dal 19 gennaio con Universal c’e’ la vera storia delle due reporter del New York Times, Megan Twohey e Jodi Kantor che con la loro inchiesta hanno svelato gli abusi di Hollywood e spinto molte donne a denunciare. E questo fino al caso Weinstein. A interpretare le due croniste che hanno vinto il Pulitzer, Carey Mulligan (Una Donna Promettente e An Education) e Zoe Kazan (serie Il Complotto contro l’America, The Big Sick – Il matrimonio si puo’ evitare… l’amore no). E’ un film sul libro che ricostruisce il caso che ha contribuito a lanciare il movimento #MeToo (edito in Italia da Vallardi). “Pur raccogliendo le testimonianze non ho voluto mostrare le violenze sessuali. Con un tema cosi delicato fin dall’inizio ci siamo chiesti cosa fare. Poi abbiamo stabilito che non era giusto aggiungere violenza a violenza e poi non volevamo che l’attenzione si concentrasse anche solo per un momento sull’autore di queste violenze. Questo non sarebbe stato giusto, meglio – ha detto Schrader al festival di Torino presentando il film – lasciare spazio all’immaginazione di quello che era successo”. Il film – prodotto dai premi Oscar Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner per Plan B Entertainment e tratto dal bestseller del New York Times ‘She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement’-, spiega ancora la regista: “Si e’ avvalso anche dal mio passato di attrice che mi ha aiutato sia a scrivere la sceneggiatura e a conoscere molto bene i rapporti che a volte si instaurano tra regista e attori”. Nel caso di Carey Mulligan e Zoe Kazan “Il rischio che correvano queste due attrici era che stavano raccontando una storia vera, una cosa che le responsabilizzava e, allo stesso tempo, intimidiva molto. Per superare questa cosa hanno passato molto tempo con le vere giornaliste, Megan Twohey e Jodi Kantor, che stavano rappresentando anche per documentarsi il piu’ possibile”. Comunque continua la Schrader: “Non si era mai visto un film giornalistico d’inchiesta al femminile. Un’inchiesta che ha portato a mostrare in modo chiaro una realta’ che era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno voleva vedere. Di personaggi come Harvey Weinstein fino allora si parlava solo dell’aspetto pubblico e non certo di quello privato. Infine va considerato come queste due giornaliste hanno creato quella giusta fiducia con le loro testimoni anche grazie al fatto che c’era una complicita’ che nasceva dal fatto che anche nell’editoria e’ un mondo dominato dagli uomini”. Come mai nel film non compare la Paltrow, ex fidanzata del produttore Brad Pitt, che ha denunciato di essere stata molestata da Weinstein? “Nel caso della Paltrow sentiamo solo la sua voce, lei ha voluto cosi’”.
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