ANCHE L’USC CRITICA LA LETTERA DELL’ANIS

Ho avuto modo di leggere la lettera del 6 aprile, che la vostra associazione ha inoltrato a tutti gli imprenditori di San Marino. Concordo pienamente con le forti preoccupazioni espresse in merito al presente e al futuro della nostra economia sopratutto per quanto concerne il complicarsi dei rapporti con la vicina Italia, ma trovo inopportuna la pubblicazione della vostra analisi (tra l’altro molto grossolana) dalla quale emergerebbero allegre “elargizioni contrattuali” operate in passato da varie categorie compresa l’Unione commercianti. A questo proposito faccio notare che, contrariamente da quanto riportato nella vostra lettera, per il 2010 l’Unione commercianti non ha concesso alcun aumento perche il contratto scaduto al 31 dicembre 2009, ancora non è stato rinegoziato. Sì è vero, in periodi meno drammatici i contratti di lavoro, sia nella parte normativa sia nella parte retributiva, venivano siglati su basi largamente vantaggiose per i lavoratori dipendenti, ma tutto si giustificava nella prospettiva di tempi sempre migliori che oggi (purtroppo) non si prospettano più. La stessa Anis, sull’onda di questo generale ottimismo, aveva fatto aperture generose come ad esempio la riduzione dell’orario a 36 ore settimanali (che non è cosa da poco) e che invece noi non abbiamo sottoscritto. Come vedete se ci sono respossabilità sul fronte retributivo, queste vanno imputate un po’ a tutti, Anis compresa, senza dimenticare lo Stato che in fatto di “retribuzioni allegre e generose” è il maggior responsabile. Credo che in questo momento così difficile sia importante “fare squadra” senza dividerci e senza beccarci, sperando di rubarci i clienti a vicenda. Oggi più che mai il Paese ha bisogno di imprenditori seri e credibili, piccoli o grandi che siano non ha importanza, l’importante è rimboccarci le maniche. Tutti lavorando in armonia in modo da offrire, a chi ci guarda, un’immagine serena e rassicurante.
Litigare come comari sul pianerottolo del condominio, induce un senso di squallore, offusca la nostra immagine e non conviene a nessuno.

Carlo Lonfernini (Presidente Usc)