Allarme per una sospetta nube tossica ieri mattina in porto. Ad accorgersi di quello che stava accadendo qualche minuto prima delle otto il personale della Guardia Costiera che ha notato del fumo uscire da un semirimorchio privo di motrice parcheggiato nella banchina numero quattro proprio difronte all’Arco di Traiano. Immediata la chiamata al centralino dei Vigili del Fuoco. In pochi minuti in banchina sono arrivate due squadre dei pompieri. Nel frattempo l’intera zona era stata invasa da un sospetta nube tossica. Quello che all’inizio sembrava essere un incendio in realtà si è rilevata una reazione chimica tra il materiale caricato nel semirimorchio e l’acqua piovana. Secondo una prima ricostruzione, il mezzo pesante nei giorni scorsi avrebbe caricato delle polveri di alluminio presso un’azienda marchigiana che produce termosifoni. Si tratta di scarti di lavorazione che ieri mattina sono arrivati al porto proprio alla banchina numero quattro, la cui area sosta è riservata ai mezzi diretti nei paesi extraeuropei. Il telone di copertura del semirimorchio forse chiuso male o rovinato in alcuni punti ha consentito all’acqua di penetrare all’interno innescando la reazione chimica. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto hanno delimitato l’intera zona che si trova a ridosso del camminato inaugurato nei mesi scorsi che lambisce l’arco di Traiano. A scopo precauzionale i titolari del bar della Rotonda sono stati invitati a chiudere il locale.
Corriere Adriatico