Ancona. Antonio scriveva ‘li ammazzo’

Il diciottenne Antonio Tagliata con la ragazza, in una foto presa dal suo profilo Facebook. Sarebbe stato lui a sparare uccidendo Roberta Pierini, e ferendo gravemente il marito Fabio Giacconi, per poi fuggire in motorino insieme alla figlia sedicenne della coppia, ad Ancona, il 7 novembre 2015. PROFILO FACEBOOK DI ANTONIO TAGLIATA +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++
PROFILO FACEBOOK DI ANTONIO TAGLIATA

(ANSA) ANCONA. ”Confesso l’omicidio di Fabio Giacconi e Roberta Pierini”. E’ la frase scritta da Antonio Tagliata, 18 anni, in stato di fermo con la fidanzata sedicenne, per l’omicidio della madre della giovane,  in un biglietto sequestratogli in casa dopo il fermo. ”Ero sicuro che sarei morto -si sarebbe giustificato il giovane nell’interrogatorio – ho scritto il biglietto per proteggere mio padre, che ha avuto problemi con la giustizia”.

Ed è in coma irreversibile, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Torrette ad Ancona, Fabio Giacconi, il padre della ragazza, sottufficiale dell’Aeronautica. L’udienza di convalida del fermo dovrebbe tenersi domani, giorno in cui è fissata anche l’autopsia sul cadavere della Pierini. I pm, Andrea Laurino per Tagliata, e Anna Weger della procura dei minori per la sedicenne, continuano intanto a raccogliere le testimonianze di vicini e familiari dei Giacconi e di Tagliata. Si cerca di completare il quadro dello scenario in cui è maturato il delitto, scatenato, sembra, dalla contrarietà dei Giacconi alla storia d’amore dei due ragazzi. Per conoscere i risultati delle prove Stub sulla cal. 9 – ”ho sparato io” ha detto Antonio, ”la pistola non l’ho toccata” la versione della minore – si dovrà attendere ancora qualche giorno. Sull’arma sono stati eseguiti anche accertamenti relativi alle impronte e al Dna di chi l’ha maneggiata. Esami di laboratorio cercheranno di risalire anche al numero di matricola della pistola, cancellato. Antonio Tagliata è rinchiuso in carcere, la sedicenne si trova in una comunità protetta.