Ancona. Banca Marche, giù il velo. La parabola di Bianconi

20140527_banca_marcheNATO a Norcia, paesino umbro conosciuto anche per il meraviglioso personaggio ideato da Age e Scarpelli ossia Brancaleone, Massimo Bianconi non ha nulla a che vedere con il condottiero strampalato dell’Armata. Lui è un navigato banchiere quando il 10 aprile del 2004 diventa direttore generale di Banca Marche. Ha alle spalle una carriera costruita al Banco di Santo Spirito e in UniCredit, era stato ad della Banca nazionale dell’agricoltura, e poi direttore generale di CariVerona e dg del Credito Italiano. L’arrivo di Bianconi nelle Marche viene salutato da tutti come un grande colpo messo a segno dagli azionisti per la gestione dell’istituto che in quegli anni aveva una raccolta di 20,3 miliardi di euro. Il nuovo dg gode del massimo appoggio, guida l’Abi Marche, vive in un appartamento nel cuore del capoluogo di regione. E il suo compenso è di tutto rispetto, uno stipendio di 1,5 milioni all’anno. Alla fine, il 13 settembre del 2012, quando lascia Banca Marche ottiene una buonuscita di 3,8 milioni di euro che sommati agli stipendi e ai bonus portano a 16 milioni e 305mila euro che Bianconi ha percepito in otto anni. Ma con il suo addio emergono anche tutte le difficoltà di Banca Marche: in un solo giorno da quel 13 settembre si scoprono 1,9 miliardi di euro di crediti a rischio che, sommati a quelli già alla luce del sole, portano il totale a 4,7 miliardi. La chiave di tanti miliardi difficilmente recuperabili viene segnalata da Bankitalia: troppi finanziamenti dati senza garanzie e soprattutto al settore del mattone in crisi pesantissima. Segnalazioni che la Banca e i suoi vertici non avevano preso molto in considerazione. La parabola discendente di Bianconi si palesa con l’apertura dell’inchiesta da parte della procura di Ancona. Le accuse sono pesantissime e tra queste l’associazione a delinquere, la corruzione, l’appropriazione indebita, la violazione delle norme bancarie, falso in bilancio. Il risultato sono una serie di sequestri tra case e conti.