Ancona. Con un pugno le sfigura il volto. Il gip gli impedisce di avvicinarsi a lei

Spacca il setto nasale e uno zigomo alla ex convivente sferrandole un pugno in pieno volto, tanto da farla finire in ospedale dove i medici stilano una prognosi di 25 giorni. La vittima all’inizio non dice nulla, ma dopo una serie interminabile di insulti ed episodi di violenza decide di raccontare tutto ai carabinieri della stazione di Collemarino, che si attivano immediatamente per impedire che la donna sia di nuovo oggetto di aggressioni.
I militari guidati dal maresciallo Giuseppe Colasanto hanno preso a cuore la situazione della vittima, una casalinga di 39 anni originaria dell’Albania da tempo residente a Collemarino, non solo per la fragilità della donna, che non ha un lavoro e che vive con tre figli minorenni, ma anche per la gravità del reato, classificato come maltrattamenti in famiglia, che a volte può portare a situazioni esplosive. Basta dire che la Corte europea ha appena condannato l’Italia per non aver protetto il figlio di una vittima di maltrattamenti, ucciso dall’ex convivente della madre. L’ex compagno della 39enne, un camionista anconetano di 45 anni, difeso dall’avvocato Maurizio Incontri, non ha fatto mai mancare alla ex convivente il sostegno economico, ma non ha accettato la separazione, arrivata dopo quattro anni di convivenza, in alcuni periodi anche molto conflittuale. Entrambi i conviventi venivano da matrimoni falliti e inizialmente le cose avevano funzionato, poi l’entusiasmo dei primi tempi aveva lasciato il posto a una contrapposizione continua, con litigi violenti anche davanti ai figlioletti. La decisione di chiudere la relazione era maturata nell’estate scorsa, ma non sarebbe stata condivisa dal camionista, che avrebbe cominciato a tempestare la ex convivente di telefonate e messaggi anche minacciosi e a ingiuriarla ogni volta che i due si incontravano per la gestione dei figli. Dopo tanti anni d’amore, il camionista avrebbe preso a bersagliare la ex convivente anche con insulti a sfondo razzista, mostrando disprezzo verso tutte le persone che dall’Albania hanno deciso di trasferirsi in Italia. Una tensione continua che, nel luglio dell’anno scorso, era sfociata in una vera e propria aggressione fisica: il 45enne aveva atterrato la 39enne con un pungo in pieno viso, facendola finire all’ospedale. Dopo essersi rivolta al centro antiviolenza, la donna il mese scorso ha deciso di chiedere l’aiuto dei carabinieri, che hanno segnalato la vicenda alla Procura di Ancona. Il pm Valentina Bavai, nel giro di quattro giorni, ha ottenuto dal gip Antonella Marrone un provvedimento restrittivo nei confronti del 45enne, che ora ha il divieto di avvicinamento alla ex. Nei prossimi giorni il giudice dovrà decidere se convalidare la misura. Il Resto del Carlino