ERANO talmente presi l’uno dall’altra da immaginare a 16 anni lei, 18 lui, una lunga vita insieme. «Nessuno ci potrà mai separare», aveva scritto Antonio Tagliata sul suo profilo Facebook pochi giorni prima della mattanza di via Crivelli. Otto colpi di calibro 9×21 hanno squarciato il silenzio di un sabato pomeriggio assolato, lasciando sul pavimento del salotto in un lago di sangue Roberta Pierini, 49 anni, freddata con un colpo decisivo alla testa e uno a un braccio e il marito Fabio Giacconi, anche lui 49enne, mamma e papà della sedicenne. A sparare è stato Antonio Tagliata: lo ha confessato lui stesso al pm della procura di Ancona, Andrea Laurino, e ai carabinieri del reparto operativo nel corso dell’interrogatorio protrattosi fino alle 4 di domenica mattina al comando dell’Arma di Ancona.
OTTO colpi esplosi in sequenza con una semiautomatica con la matricola abrasa trovata, ha detto il ragazzo, al mercato nero di Ancona. Circostanza ancora tutta da verificare. Ma sull’esecutore materiale non c’è il minimo dubbio. Tagliata è nel carcere di Montacuto: è fermato per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco. Nella notte la svolta anche sulla presunta complice, la fidanzatina. Dopo un’ora e mezzo di interrogatorio, anche lei è stata accusata di concorso negli stessi reati. «Non doveva finire così, non sapevo nulla della pistola, aiutatemi», ha detto la studentessa al pm della procura dei minori di Ancona, Anna Weger. La 16enne è apparsa in confusione totale. «Ha chiesto più volte del papà – ha riferito il suo avvocato, Paolo Sfrappini –, era talmente fuori di sè da chiedere di poterlo andare a trovare». Ha pianto molto «ma ha detto di non aver mai toccato la pistola – continua –. Altro che glaciale, ha la testa di una 11enne». Il legale smonta il parallelo con Erika della coppia diabolica di Novi Ligure. Ma questo era inevitabile. «Incinta? non mi risulta, è solo ingrassata perché mangia tanto». Ora è in una comunità protetta. Oggi i due verranno presumibilmente interrogati dal gip. Ieri i carabinieri del Ris di Roma sono tornati coi due magistrati sul luogo del delitto. Si è accertato che i colpi esplosi sono stati 8, come confermato dal caricatore della pistola che il ragazzo, una volta fermato alla stazione di Falconara con la fidanzata ha fatto ritrovare ai carabinieri in un cassonetto a vicino a via Crivelli.
IL RAGAZZO ha detto di aver sparato dopo una lite alle 13.30 di sabato. I due fidanzatini erano andati a parlare ai genitori di lei. L’intento era di chiarire. I rapporti tra la ragazza e i genitori sarebbero stati molto tesi, ultimamente. Tanto che loro erano diventati molto protettivi. Ma a quanto pare lei si era ribellata, diceva di amare Antonio e di volere solo lui. Stando ai primi accertamenti la 16enne sapeva che Tagliata era armato prima di salire in casa. Le avrebbe fatto anche vedere la pistola. Ma una volta dentro si sarebbe innescata la miccia della discussione tra il padre di lei e Antonio. «Lui mi ha aggredito, i suoi genitori tenevano segregata in casa la mia fidanzata e io volevo chiarire. Poi non ci ho capito più niente» ha detto il 18enne «ho sparato, non so neanche quanti colpi». I due sono scappati a piedi. Poi hanno preso due bus fino a Falconara. Si sono lasciati prendere. Tutto il resto è storia che fa gelare il sangue.
Resto Del Carlino