Dipendente del Comune di Ancona ma anche sub-agente assicurativo da dieci anni, con una regolare partita Iva pure senza l’autorizzazione del datore di lavoro. Ora l’ennesimo presunto ‘furbetto del cartellino’ nella P.A., scoperto dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Ancona, è stato sospeso dal servizio per otto mesi.
Secondo la procura, si sarebbe ripetutamente allontanato dall’ufficio in Comune senza giustificazione, per svolgere il suo doppio lavoro. I finanzieri lo hanno pedinato e controllato dal febbraio 2016, riscontrando irregolarità in 318 giorni dei 431 monitorati: l’indagato si è allontanato dal proprio ufficio comunale per circa 800 ore su un totale di 2.850 ore di servizio formalmente dichiarate. Una percentuale oraria di assenze pari al 28%. Denunciato per truffa aggravata nei confronti dell’Ente pubblico e false attestazioni nell’utilizzo del badge, dovrà restituire tutti i proventi dell’attività di assicuratore irregolarmente percepiti nell’arco di dieci anni: avrebbe infatti violato il principio costituzionale di esclusività del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, e procurato un danno all’Erario con il mancato versamento dei proventi percepiti alla propria amministrazione.
Stando alle indagini, l’uomo si sarebbe allontanato per due-tre ore al giorno dal Municipio senza mai smarcare il badge: si recava a casa o nell’ufficio dell’assicurazione (entrambi perquisiti), ma anche presso altre agenzie assicurative. L’ordinanza di sospensione del Gip è stata notificata anche ai vertici dell’amministrazione comunale, che hanno collaborato attivamente all’operazione (in codice ‘Libellulà). Sottoposto a provvedimento disciplinare, in base alla ‘Legge Madia’ il dipendente infedele potrebbe anche essere licenziato.
“Mi sono allontanato dal lavoro senza giustificazione una sola volta. Ho sempre svolto la seconda attività di sera, al di fuori dell’orario di lavoro in Comune, senza rubare nulla a nessuno”. Così si difende l’impiegato comunale di 60 anni che stamattina è stato sospeso dal servizio per assenteismo. “Fino a due anni fa lavoravo per il Comune di Ancona con un contratto part time – aggiunge – ed ero autorizzato a svolgere una seconda attività come assicuratore. Poi siccome i soldi erano pochi avevo chiesto di lavorare a tempo pieno. Non ho truffato nessuno, ma ora questo reato va di moda”.
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