Dramma l’altra notte lungo la linea ferroviaria Adriatica all’altezza di via Paolucci, nel quartiere di Vallemiano, dove un designer di 59 anni, Sandro Fiumani, si è tolto la vita lasciandosi travolgere da un treno. Un uomo geniale e tormentato, molto conosciuto in città, che già in passato aveva tentato il suicidio. Il fatto è accaduto attorno alle 23 e 40. A nulla è valso il tentativo di frenata da parte del macchinista del convoglio merci, che poi avrebbe raccontato di essersi accorto della presenza di un corpo steso tra i binari solo all’ultimo istante.
È stato proprio il conducente a lanciare l’allarme alla sala operativa della Polizia Ferroviaria che a sua volta ha chiesto l’intervento del 118. Gli agenti della Polfer hanno aperto un cancello di servizio lungo la linea ferroviaria Adriatica nei pressi del civico 12 di via Paolucci non distante dal viadotto dell’asse nord sud. Un’operazione condotta a tempo di record che ha poi permesso al personale dell’automedica e ai militi della Croce Gialla di Ancona di raggiungere il luogo dell’investimento e soccorrere quell’uomo straziato dal passaggio del treno, con lesioni al capo e un piede quasi amputato.
Fiumani, che non aveva documenti ed è stato identificato solo ore dopo, era privo di coscienza. I personale medico del 118 ha cercato di stabilizzare i parametri vitali per procedere poi in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Regionale di Torrette. Nel frattempo in via Paolucci era arrivata anche una squadra dei Vigili del Fuoco. A qualche ora dal ricovero il cuore di Sandro Fiumani ha smesso di battere.
La notizia della tragedia ieri mattina ha fatto il giro della città. Di professione architetto designer, Sandro Fiumani era particolarmente conosciuto nella zona del viale della Vittoria, a piazza Diaz, dalle parti di via Veneto e alle Tavernelle. Per un periodo l’uomo aveva abitato con il fratello in via Oslavia una strada compresa tra via Veneto e via Redipuglia. Sandro Fiumani lascia una figlia poco più che ventenne e tanto dolore alle spalle proprio per come sono andate a finire le cose. Una tragica fine il designer aveva già cercato nel 2010 in una camera del Palace Hotel in via lungomare Vanvitelli ad Ancona quando aveva ingerito una miscela di psicofarmaci. A salvargli la vita allora fu il personale dell’albergo che aveva prontamente allertato il 118 insospettito dalla permanenza in camera del libero professionista.
Geniale e creativo nel lavoro, Sandro negli ultimi anni era incappato in una serie di disavventure anche legali che in qualche maniera lo avevano portato a complicarsi la vita. Nel maggio del 2005 era stato arrestato per aver picchiato in casa l’ex moglie Olimpia Andreatini, che gestiva il chiosco La Pineta al Passetto. Nel settembre scorso, dopo una serata sopra le righe, l’uomo si era scagliato contro alcune auto parcheggiate lungo il viale della Vittoria e i poliziotti lo arrestarono.
“Non volevo colpire nessuno, avevo solo bevuto e non trovavo la strada per tornare a casa”, si era giustificato in Tribunale. Un Sandro Fiumani completamente diverso dal ragazzo solare e pieno di vita, affascinante e ricco di talento, che tutti conoscevano negli anni ottanta dalle parti di piazza Diaz.
Corriere Adriatico