ANCONA. Mette a soqquadro l’aula perché l’insegnante di sostegno non lo fa giocare con le penne: parapiglia ieri nella scuola media Leopardi di via Veneto, che accoglie anche i bambini della elementare Antognini. Proprio un alunno della Antognini sarebbe protagonista della vicenda, accaduta attorno alle 12.45, poco prima del suono della campanella. Il ragazzino di 11 anni alla fine è stato accompagnato al pronto soccorso del Salesi perché in forte stato di agitazione. A trasportarlo, un’ambulanza della Croce Gialla intervenuta insieme all’automedica del 118 su chiamata dell’insegnante. I soccorritori si sono trovati di fronte un’aula che sembrava stata colpita da uno tsunami: sedie e banchi rovesciati, disegni staccati dalle pareti e gettati a terra insieme alla borsa dell’insegnante, pagine di libro strappate. Quando è stato soccorso, il bambino aveva già cominciato a calmarsi ed era tenuto sotto controllo dalla maestra, che invece è scoppiata in un pianto dirotto per la tensione.
La scuola, nel frattempo, aveva già avvertito i familiari dell’alunno: subito sono arrivate le zie, ma è stato quando ha visto il padre che l’alunno si è definitivamente tranquillizzato. Il medico ha comunque consigliato il trasporto all’ospedale Salesi. Il bimbo è rimasto sotto osservazione al pronto soccorso per circa due ore. «Non capisco come possa essere accaduto – commenta il papà – perché mio figlio è sempre stato un bambino tranquillo e preciso: a casa è molto ordinato, tanto da lasciare le pantofole allineate e il telecomando al suo posto». Il piccolo, raccontano i familiari, è tornato in Italia nel maggio scorso, dopo aver trascorso un periodo all’estero con la madre. A settembre ha ricominciato a frequentare la scuola ed è stato affiancato da un’insegnante di sostegno che lo segue due giorni la settimana.
«Non è abituato a stare in classe con gli altri bambini – racconta una zia – e si sta inserendo gradualmente. La scuola ha suggerito che venga affiancato tutti i giorni da un educatore, abbiamo fatto una richiesta in tal senso all’Umee e lunedì è prevista una visita finalizzata alla richiesta di maggiore sostegno scolastico». Stando a quanto riferito ai familiari, il bambino ieri era stato separato dagli altri compagni di classe e portato in un’aula vuota, a lavorare con l’insegnante di sostegno. Si sarebbe agitato quando la maestra gli ha detto che non poteva giocare con le penne. «A noi ha riferito di aver rovesciato solo una sedia», conclude il padre.