Un livido sul petto, uno sul collo e un altro inferto alla schiena. Davanti a questi tre fatti non c’è alcun dubbio, la vittima non può esserseli inflitti da sola. «Mamma mi fa male qui», ha detto alla madre Edoardo Sopranzi, 18enne offagnese affetto da sindrome di down, che sarebbe stato intimidito da alcuni compagni alla fermata del maxiparcheggio di Osimo prima di andare a scuola all’Alberghiero di Loreto tra giovedì e venerdì. Potrebbe trattarsi di due episodi concomitanti che sono avvenuti l’uno proprio giovedì e il secondo il giorno seguente, non è ancora certo quando Edoardo è stato colpito. La ricostruzione del 18enne è confusa, potrebbe essere successo tutto venerdì scorso, quando per la prima volta la mamma ha fatto la brutta scoperta del livido. E’ un fatto importante quello della data perché a oggi i ragazzini che si sono sentiti chiamati in causa si focalizzano solo su quanto successo nel primo pomeriggio di giovedì ma non è affatto escluso che il pugno Edoardo l’abbia incassato ore dopo.
Il padre Massimo e la mamma Barbara Martini si sono fatti raccontare tutto dal figlio e nel giro di poche ore sono saltati fuori i nomi di un gruppetto di sette ragazzini, tutti tra i 17 e i 18 anni: «Non siamo stati noi. Siamo profondamente offesi per essere stati descritti come bulli ed etichettati come mostri. Noi stavamo scherzando con Edoardo, lo aiutiamo sempre», hanno detto al preside dell’Alberghiero che anche loro frequentano. Uno in particolare ha aggiunto: «Ammetto di aver risposto male alla signora che ha detto di aver visto tutta la scena». Una donna infatti giovedì ha notato Edoardo circondato da un gruppetto di giovanissimi, si è avvicinata per dire di smetterla e uno l’ha presa a male parole. Saranno i carabinieri adesso ad appurare se quello che dicono è vero.
Non si tratterebbe però di un solo episodio: certo quello che è avvenuto la scorsa settimana è eclatante ma pare che Edoardo sia vittima di bullismo a scuola e sul bus da mesi. Più volte i bulli gli hanno persino passato l’accendino sul braccio provocandogli lievi bruciature. Si sta indagando a fondo comunque per capire se si tratta sempre delle stesse persone.
Nel frattempo su Facebook ma anche altrove l’indignazione per l’episodio è esplosa in tutto il suo fragore: sono saliti a centinaia i commenti di sostegno al ragazzino down per quello che, per un motivo o per un altro, deve aver subito a giustificazione del livido e delle due manate. Il Resto del Carlino