Ancona. Scandalo Banca Marche, sequestrati quindici milioni di euro in immobili e conti correnti

307109_bilotta1_stdAncona. Sequestri per quindici milioni di euro nello scandalo Banca Marche. È così che ha deciso di procedere il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona, diretto dal Procuratore della Repubblica di Ancona Irene Bilotta e dai Pm Serena Bizzarri, Andrea Laurino e Marco Pucilli.

Si tratta di sequestri preventivi finalizzati alla confisca del profitto e del prezzo dei reati al vaglio della Procura di Ancona in relazione ad uno dei filoni dell’indagine sulla Banca delle Marche. Un’attività giudiziaria che è andata a colpire due delle vicende tra quelle che hanno coinvolto l’istituto di credito dagli ultimi due anni ad oggi. Oltre alla palazzina dei Parioli del valore di circa 3,7 milioni di euro confiscata all’ex direttore generale di Banca Marche, infatti, il 30 ottobre, il gip Antonella Marrone ha notificato l’ordine di sequestro preventivo di immobili e liquidità nei confronti di tre indagati. Tre imprenditori non marchigiani che avrebbero ottenuto finanziamenti illeciti dall’ex dg, concorrendo con lui ne reato di corruzione tra privati. Costoro avrebbero posto in essere operazioni immobiliari e finanziarie che avrebbero recato all’ex dg grandi vantaggi patrimoniali in cambio delle operazioni di finanziamento. Ad essere espropriati una ventina di conti correnti e quattro immobili cointestati ai familiari – due appartamenti a Bologna, un’abitazione a Parma e due palazzine a Roma, tra cui quella di via Archimede – per un valore di circa quasi quattro milioni ad imprenditore. Per i pagamenti relativi allo stabile di pregio dei Parioli, fatti lievitare a sette milioni, l’ex dg avrebbe utilizzato una società schermo di proprietà di un parente attraverso la quale far passare i finanziamenti e riciclare quindi il denaro. Le indagini sono ancora aperte, ma dopo quasi cinque anni si stanno iniziando a prendere i primi provvedimenti.

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