Violentata dopo le gocce di tranquillante nella birra. I due arrestati si difendono: lei era consenziente. «Ho visto che la ragazza si è appartata volontariamente con il mio amico. Io ero seduto su una panchina lì vicino e non ho fatto nulla». Questa in sostanza la versione di uno dei due ventenni peruviani accusati di aver stuprato e ferito una connazionale ventiduenne ad Ancona la sera del 9 marzo in un parco.
Gli interrogatori di garanzia degli indagati, arrestati dalla Squadra Mobile e ora ai domiciliari, non sono stati ancora fissati. Intanto però uno di loro, ritenuto il ‘palò, difeso dall’avv. Gabriele Galeazzi, respinge le accuse di stupro di gruppo che sarebbe avvenuto dopo aver fatto bere alla giovane un mix di birra e farmaci.
Le accuse per entrambi sono di violenza sessuale di gruppo aggravata e lesioni aggravate. La giovane era stata sottoposta ad un intervento chirurgico in ospedale per le lesioni riportate. Il ragazzo però smentisce la ricostruzione accusatoria: i due avrebbero conosciuto la donna su un treno e avrebbero deciso di andare a bere insieme. Poi, sempre secondo l’indagato, lei e il suo amico si avrebbero consumato un rapporto sessuale consenziente e lui sarebbe rimasto nei pressi.
Il ragazzo ha raccontato che gli altri due si sarebbero appartati anche una seconda volta me lui non avrebbe assistito, limitandosi in seguito ad accompagnare a casa la ragazza che era ferita. Il Messaggero