Ancona. Uccise figlia con 20 coltellate, motivazioni assoluzione. Asservito a idea delirante

tribunale(ANSA) Quando uccise la figlia Alessia di 18 mesi a Collemarino con venti coltellate, il 17 agosto del 2014, Luca Giustini era “totalmente asservito” a “un’idea delirante”: “se non avesse seguito le indicazioni della ‘voce divina’, che ha scelto lui come Salvatore dell’umanità, vi sarebbero state conseguenze catastrofiche”. Lo scrive il gup di Ancona Paola Moscaroli nella motivazione della sentenza con cui il 15 maggio scorso aveva assolto il ferroviere di 35 anni per vizio totale di mente. Rifacendosi alle conclusioni del perito, lo psichiatra Renato Ariatti, si riconosce che “obbedire a quell’ordine” era diventato per l’imputato “l’unica possibile scelta”: “appare pertanto possibile affermare che egli versava in condizioni di totale incapacità di intendere e di volere”. Il ferroviere, quel pomeriggio, era atteso dalla moglie Sara Bedini al mare con l’altra figlioletta più grande e i suoceri, invece telefonò alla consorte chiedendole di tornare a casa perché aveva “combinato un casino”. Aveva accoltellato la piccola Alessia dopo aver sentito per l’ennesima volta una ‘voce’ superiore che gli intimava di agire. “Uccidimi, uccidimi – disse alla moglie quando lei tornò a casa, trovando la figlia morta nel lettino e il marito lì nella stanza -. Non ci crederai ma sono Gesù Cristo”.