Anconetano 37enne sotto indagine per furti all’interno del Grand Hotel di Rimini. Era stato già condannato per rapina al parroco di San Nicolò di Rimini

Un uomo di 37 anni originario di Ancona, già condannato a due anni di reclusione per aver minacciato con un coltello il parroco di San Nicolò di Rimini, è ora sotto indagine per una serie di furti avvenuti al Grand Hotel di Rimini. La vicenda emerge dai rilievi della Polizia di Stato, che ha condotto un’operazione nelle ultime settimane.

Il 12 luglio scorso, l’indagato è stato sorpreso dai dipendenti dell’albergo mentre cercava di rubare all’interno degli alloggi del personale in piazzale Fellini. Lo chef del Grand Hotel, insieme ad alcuni colleghi, ha notato l’uomo mentre cercava di impossessarsi di soldi, carte di credito e altri oggetti di valore. La polizia è stata immediatamente avvisata e ha fermato il 37enne, che ha ammesso il furto e ha riconsegnato quanto sottratto.

Dopo questa prima intercettazione, l’uomo ha ripetutamente fatto ritorno in zona, questa volta colpendo anche un sacerdote. La polizia di Rimini, grazie alle testimonianze di dipendenti e alle immagini di sorveglianza, ha identificato l’indagato come l’autore di più furti avvenuti nel mese di luglio. Le indagini si sono concluse con l’arresto dell’uomo a Bologna, presso la stazione ferroviaria, nei giorni successivi alla rapina in sagrestia.

Attualmente, le autorità stanno approfondendo le indagini per chiarire l’intera estensione delle attività illecite dell’indagato, che ha già una condanna per rapina e ora potrebbe affrontare ulteriori procedimenti per i furti al Grand Hotel di Rimini.