
La banda era composta da persone di origine campana, e aveva base a San Marino. Proprio nella Repubblica del Titano, tramite dei prestanome, venivano depositati in banca soldi che gli acquirenti versavano per acquistare merce su internet, che invece non veniva consegnata. Secondo l’accusa, sarebbero 900 i raggiri perpetrati in tutta Italia dalla banda, per un introito illecito stimato in circa 700mila euro.