Nessun incontro ufficiale, ma tanti contatti informali per tentare di sbloccare la situazione al tavolo unico che vede impegnati sindacati, associazione degli industriali e organizzazione degli imprenditori per il rinnovo dei contratti. Per l’Osla, questa è un’occasione da non perdere per tentare di dare una nuova impronta alla politica dei redditi, “meno improntata all’assistenzialismo e all’elemosina – dice Giuseppe Della Balda – e più alla creazione di nuovi posti di lavoro”. Della Balda ricorda anche la proposta di eliminare la festa del 28 luglio, caduta del fascismo, “festa dell’odio – dice – che preferiremmo non esistesse: siamo disponibili a versare 50 euro per ogni lavoratore, quindi avere a disposizione un milione di euro per creare un fondo di solidarietà. Qualcuno, forse per ripicca – aggiunge – preferirebbe eliminare la festa del Corpus Domini, ma non ne capiamo la ragione”.
Così come Della Balda parla di problemi di comprensione e comunicazione con l’Anis che avrebbe presentato un nuovo documento al Governo, del quale nessuno sa nulla. L’Anis, dal canto suo, attende di riunire il proprio direttivo domani, e subito dopo di incontrare il Governo per dire di non condividere la proposta di invertire le percentuali di aumento per la parte economica, ossia dare il 2,10% nel 2009 e l’1,6% nel 2010. In casa sindacale, il fermento è tutto per le assemblee zoonali, durante le quali i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi sulla trattativa.
