“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco è una notizia che ci riempie d’orgoglio. È il coronamento di un percorso lungo, fatto di tradizioni, competenze, creatività e lavoro quotidiano. Una vittoria dell’Italia e degli italiani: di chi coltiva, produce, trasforma, cucina e accoglie. L’agroalimentare è da sempre una punta di diamante del nostro Made in Italy; la ristorazione è un vero e proprio settore industriale strategico, capace di generare ricchezza, occupazione, turismo e cultura. Parliamo di 328 mila imprese, 60 miliardi di fatturato diretto e oltre un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori: una filiera complessa e integrata, strettamente connessa all’enogastronomia e al turismo, che ogni giorno porta l’Italia nel mondo. Adesso, dopo questo traguardo così importante e significativo, serve un cambio di passo e scelte all’altezza”. Così i deputati democratici, componenti della commissione attività produttive della camera, Andrea Gnassi, Alberto Pandolfo e Vinicio Peluffo.
“Prendiamo questo riconoscimento non per considerarci arrivati ma per dare sostanza e seguito; convochiamo gli attori veri del sistema delle filiere agroalimentari e della ristorazione e facciamo una legge, a partire appunto da una legge sulla ristorazione che introduca norme di sistema, con una strategia vera, investimenti adeguati e strumenti concreti per affrontare le sfide dell’innovazione, del lavoro, della sostenibilità e dell’internazionalizzazione. Oggi l’Unesco certifica ciò che il mondo già sapeva: la cucina italiana è un patrimonio unico, un bene comune, un elemento identitario che unisce generazioni, territori e culture. Ora tocca alla politica dimostrarsi all’altezza di questo riconoscimento, sostenendo davvero chi ogni giorno contribuisce a renderlo possibile. Il Partito Democratico c’è” chiosano i tre deputati Dem.
Comunicato stampa












