Andrea Gnassi: “Nessuni può oscurare il 25 aprile: serve una nuova legge contro il reato di apologia del fascismo che prevedache chi lo evoca o se ne fa sostenitore debba essere perseguito dalla legge: ancor più se membro delle istituzioni democratiche”

Nessuno può oscurare il 25 aprile. È una Festa Nazionale. Nessun atto, atteggiamento, decisione di chiunque potrà togliere allItalia, ai suoi Comuni la Festa della Liberazione e della Resistenza. Da queste nacque ed esiste lItalia libera, democratica, antifascista. Fu la lotta della Resistenza che restituì allItalia e le consentì di riprendersi lonore per se stessa e di fronte al mondo che il regime fascista le aveva tolto. Un regime che ha portato alla dittatura, alloccupazione nazista, alla guerra e alla rovina il nostro Paesecosì il deputato Dem Andrea Gnassi sulla Festa della Liberazione e la sua mancata celebrazione da parte del Comune di Pennabilli.

«Anche questanno le forze democratiche, i partiti, le associazioni, studenti, cittadini di ogni orientamento politico, insieme alle istituzioni alle fasce tricolori al Vescovo si sono ritrovati  a Fragheto, luogo simbolo della follia nazifascista dellintera alta Valmarecchia. Si sono ritrovati per scolpire ancora e sempre i valori della libertà e democrazia e per ricordare labominio nazifascista che qui trucidò vigliaccamente e per rappresaglia 15 donne, 7 bambini, 6 anziani e due ragazzi oltre agli 8 partigiani fucilati su quello che oggi è chiamato Ponte  degli 8 martiriCome dice la Costituzione, chi serve le istituzioni le deve servire con disciplina e onore. Fu un atto vigliacco, criminale, allora a Fragheto, come vigliacco fu il fascismo. Così come non c’è né onore né disciplina in chi da sindaco o membro delle istituzioni con atti e parole non abiura oggi  il fascismo e ciò che provocò e prova a negare ciò che non si potrà mai cancellare  il 25 Aprileprosegue Gnassi, che chiosa con una proposta: Sono maturi i tempi perché tutte le forze politiche democratiche convergano su una nuova legge contro il reato di apologia del fascismo che preveda, tra l’altro, che chi in qualunque modo lo evoca o se ne fa sostenitore debba essere perseguito dalla legge: ancor più se membro delle istituzioni democratiche, che mai possono essere offese e ferite con atti o anche omissioni.

Andrea Gnassi