Andrea Zafferani: “Così stiamo per cambiare l’economia del paese”. L’intervista de La Tribuna al Segretario Industria

Segretario Andrea Zafferani

Su Asset e Cassa: “Gli interventi hanno creato qualche problema nell’immediato ma facendo finta di niente se ne sarebbero creati sicuramente di più in futuro”

Per lei è stata la prima festa dei lavoratori da segretario di Stato al lavoro. Quali sono le prospettive per la nostra economia?

“I dati mostrano una piccola ripresa dell’occupazione ma un dato ancora in calo sul numero delle imprese. La crescita economica è ancora asfittica e sotto l’1%. Dati ovviamente di cui non è possibile gioire, che possono essere fisiologici dopo tanti anni di recessione pesante, quindi nessun trionfalismo e molta concentrazione e risolutezza sulle cose da fare per rilanciare l’economia e l’occupazione. Interventi incisivi, mancati negli anni scorsi, e una buona comunicazione esterna di quello che facciamo: questa è la chiave di tutto”.

Sui social ha annunciato che nel prossimo Consiglio porterà importanti provvedimenti. Di cosa si tratta?

“Di un progetto che concretizza alcuni importanti punti del programma dei primi 6 mesi di Adesso.sm in materia di sviluppo. Ne cito 3 in particolare.

Il primo è “dare alle imprese la possibilità di assumere la persona che si ritiene più idonea, definendo un quadro di incentivi che favoriscano l’assunzione di lavoratori residenti e di categorie deboli”. Per attuare questo punto, abbiamo messo in campo una liberalizzazione delle assunzioni, di residenti o non residenti, eliminando le rigidità odierne del sistema di collocamento, la burocrazia e la discrezionalità e i tempi lunghi che complicano la vita alle imprese. Contemporaneamente, abbiamo definito un quadro di incentivi importanti a sostegno dei lavoratori residenti in territorio, la cui occupazione è la nostra priorità: in sostanza, vogliamo rendere economicamente conveniente per le imprese assumere lavoratori sammarinesi o residenti, in modo che sia interesse delle imprese assumerli, un meccanismo riteniamo molto più efficace di quello odierno basato su ‘precedenze’ che sono solo teoriche. La stessa parificazione normativa fra residenti e non residenti, altro punto che siamo andati ad inserire, oltre ad introdurre un elemento di giustizia crea una condizione favorevole all’occupazione dei lavoratori residenti: i minori diritti di cui i frontalieri godono oggi, infatti, li rendono più competitivi svantaggiando i lavoratori interni.

Il secondo punto è “sviluppo di un piano di incentivazione fiscale e contributiva per le imprese già esistenti, legata alla messa in campo di comportamenti virtuosi (occupazione interna, investimento in ricerca e sviluppo, innovazioni in campo ambientale ed energetico, ecc…)”. Abbiamo introdotto meccanismi fiscali che prevedano benefici, ogni anno, per le aziende (comprese quelle già esistenti) che hanno alle loro dipendenze un numero rilevante di lavoratori residenti in territorio, o in alternativa benefici più importanti e significativi per quelle imprese che incrementano, in un determinato anno, l’occupazione di lavoratori residenti in territorio. Questo è anche un messaggio importante al mercato: nonostante le difficoltà economiche, la Repubblica si sforza di introdurre meccanismi premianti a livello fiscale per le imprese.

Il terzo punto è “creazione di una forma di residenza senza costi per il welfare pubblico dedicata ai piccoli investitori che aprono una impresa a San Marino e occupano lavoratori residenti in territorio”. Abbiamo previsto che, per tutta una serie di settori da incentivare, in particolare per quelli definiti nel programma di Adesso.sm, saranno semplificati al massimo i requisiti di accesso per ottenere una residenza per gli imprenditori che investono e occupano lavoratori sammarinesi o residenti, senza pesare sul welfare e purchè acquistino entro un anno un immobile. Fermo restando il potere di revoca in caso l’investimento non prosegua o i requisiti non vengano più rispettati. Ma c’è molto di più in questa norma”.

Ovvero?

“Una rivisitazione del sistema di collocamento spingendo sull’incontro on line fra domanda e offerta e sulla possibilità per le imprese di consultare facilmente le liste di avviamento al lavoro; la revisione della legge 71/2014 garantendo gli stessi incentivi per l’assunzione a chi gode e a chi non gode di ammortizzatori sociali (evitando di creare disoccupati di seria A e di serie B come avviene oggi) e prevedendo incentivi crescenti nel tempo per premiare le imprese che investono sui lavoratori; la revisione dell’articolo 73 della legge fiscale per rendere più facile accedere al regime agevolante per le nuove imprese; possibilità di accedere al part-time imprenditoriale anche per chi non ha già un rapporto di lavoro dipendente in essere, ma sta cercando un lavoro; norme di semplificazione burocratica e amministrativa rispetto agli adempimenti fiscali, alle imposte di bollo, al deposito dei bilanci, a vari obblighi di comunicazione che vengono eliminati; possibilità per i lavoratori che si “adattano” a svolgere occupazioni non in linea con la loro professionalità di rimanere iscritti nella lista con essa compatibile ed essere chiamati in caso di richiesta di lavoro; e tanti altri temi che pensiamo possano aiutare lo sviluppo del Paese”.

Quindi le polemiche delle ultime settimane non l’hanno fatta indietreggiare sulla apertura alle assunzioni di non residenti…

“Già i confronti avvenuti nella fase preliminare ci hanno consentito di elaborare un testo migliore, che comunque si basa sugli impegni presi in maniera molto chiara nel programma di Governo, ovvia stella polare per noi. Il confronto continua ad essere assolutamente aperto sul merito del provvedimento, cercando assieme alle parti sociali e all’opposizione, se lo vorrà, le migliori soluzioni per raggiungere importanti obiettivi di crescita per il paese e di occupazione per i lavoratori sammarinesi e residenti. Abbiamo pianificato un fitto calendario di incontri a cadenza settimanale che ci darà la possibilità di ragionare in profondità sulle soluzioni”.

Adesso.sm è al governo da 4 mesi: è soddisfatto?

“Abbiamo trovato problemi aperti e gravi in tanti settori, che si sono creati per il mancato coraggio di fare le scelte che non erano più rinviabili. Stiamo cercando di affrontarli uno dopo l’altro, con una visione generale di dove sia necessario arrivare. C’è molto da lavorare e ce la stiamo mettendo tutta, con un ottimo spirito di squadra. Naturalmente si potrà essere soddisfatti solo se riusciremo a risolverli”.

Lei ha la delega alle tlc: quando ci vorrà prima di vedere i miglioramenti tanto attesi alle rete per i cellulari?

Ad inizio aprile abbiamo concesso le autorizzazioni per l’utilizzo delle frequenze 4G. Telecom, attuale concessionario, ha avviato i lavori con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia ed entro poche settimane ci saranno miglioramenti visibili nella velocità di navigazione, cosa che dovrebbe anche migliorare il traffico voce. Naturalmente finchè la copertura del territorio è scarsa, il segnale lo sarà altrettanto: per questo, come noto, stiamo implementando un piano di installazione di impianti di proprietà dello Stato su cui gli operatori privati potranno posizionare le proprie stazioni di trasmissione, in regime di concorrenza fra loro, riuscendo a garantire un servizio migliore ai cittadini ed evitare le continue cadute della linea. Il tutto con soluzioni tecniche che siano capaci di ridurre al minimo l’impatto sulla salute. Anche qui c’è da lavorare, molto e con energia e volontà. Non mi piace dare tempi che dipendono da tantissimi fattori, ma cercheremo di essere più rapidi possibile perché è una priorità indiscutibile”.

Mi conceda un passaggio sulla crisi del sistema bancario: da componente del Ccr non crede che il commissariamento di Asset e il rinnovo del Cda di Cassa abbiano causato più danni che benefiici al sistema?

“La cosa più dannosa per un sistema è avere istituti finanziari che operino in modo non conforme ai principi di vigilanza prudenziale, accumulando deficit patrimoniali che alla fine pregiudicano i risparmi dei cittadini o necessitano di interventi pubblici molto impattanti. Laddove si rilevasse questa situazione, e lo può fare solo la Vigilanza di Bcsm che è deputata statutariamente a svolgere questa attività, è dovere della Bcsm stessa intervenire, nell’ambito della sua autonomia che lo Statuto (che è legge dello Stato) gli assegna. Può crearsi qualche problema nell’immediato ma facendo finta di niente se ne creerebbero sicuramente di più in futuro. Lo stesso dovere ce l’ha lo Stato quando, come nel caso di Carisp, sia proprietario della banca stessa”.

Quando verrà presentato il progetto che dovrà portare San Marino a diventare un hub finanziario? E cosa significa?

“Abbiamo la possibilità ed il dovere di riposizionare il sistema finanziario, con politiche di formazione mirata, accredita- mento internazionale, ricerca di investimenti e contatti ad alto livello. Il che non vuol dire voler basare la nostra economia sulla finanza, come qualcuno dice, ma semplicemente avere un sistema finanziario efficiente, competitvo ed in salute. Siamo al lavoro e penso che a breve si avranno novità importanti in merito”.

Davide Giardi, La Tribuna