Riceviamo e pubblichiamo una lettera sfogo del Consigliere Zafferani.
“Rispetto alla notizia pubblicata oggi sul vostro giornale (la Tribuna) in merito al Piano Particolareggiato di Fiorentino, in cui è stato fatto il mio nome e cognome, preciso
quanto segue.
Per ovvie ragioni legate all’allora mio ruolo di Capitano Reggente, non ho potuto partecipare né all’Assemblea pubblica del Novembre 2010 né ai successivi incontri avvenuti fra Segreteria al Territorio, Giunta e cittadini relativi al PP in questione. Sono stato informato dei contenuti del
PP e delle problematiche emerse solo da alcuni conoscenti, ma non mi sono potuto nè voluto interessare troppo alla vicenda, visto l’incarico occupato.
Non sono quindi nella posizione di dare giudizi circostanziati sul PP, spero di poter partecipare alle prossime Assemblee pubbliche, se ci saranno, per capire meglio le situazioni e le criticità.
Tra l’altro, vivo a Fiorentino solo dal Settembre scorso e non sono ovviamente a conoscenza delle
problematiche pregresse.
Rispetto al parcheggio citato, sono stato informato sempre dagli stessi conoscenti delle polemiche emerse, delle insinuazioni fatte (e riprese sul vostro quotidiano) circa un presunto “favore” di cui usufruirei, visto che verrebbe sanato un abuso.
Come detto sopra, non me ne sono interessato e ad oggi non ho elementi per giudicare in base a quali ragionamenti un parcheggio pubblico in quel punto possa essere ritenuto o meno utile rispetto al progetto complessivo.
Ma voglio cogliere l’occasione per informare che non ho alcun interesse circa il fatto che sull’area in questione venga realizzato o meno un parcheggio, e che non ho fatto alcuna “spinta” in tal senso: se tale parcheggio verrà ritenuto utile dagli organismi competenti e dai cittadini, ne prenderò atto e ne usufruirò, se non verrà ritenuto utile parimenti mi adeguerò, e mi organizzerò in altro modo, senza fare alcuna “pressione” in senso opposto.
Piccola postilla personale. È avvilente che questo Paese non riesca a smettere con l’abitudine di parlar male delle persone senza conoscerle.
In questo caso di far pensare che una persona, solo perché fa politica attiva e ha la fortuna di farla
nei più alti livelli istituzionali, debba necessariamente utilizzare la politica per ottenere qualcosa per sè, spingendo per orientare a suo favore le decisioni.
Non l’ho mai fatto e mai lo farò, che ci si creda o meno.
Abbiamo messo a rischio il nostro Paese anche per questi modi di operare, dove il personale prevaleva sempre sul generale, e penso che sia decisamente ora di smetterla.
Riusciremo mai a liberarci di questo vezzo di insinuare cose che riguardano singole persone senza sapere nulla dei loro comportamenti, cercando poi subito giornali disposti a dar voce a queste insinuazioni con tanto di nomi e cognomi prima ancora di aver sentito la
versione degli interessati?”
Andrea Zafferani