Una Carta dei Valori su cui ricreare un partito socialista “moderno, riformista, liberale”. Un Patto con i Cittadini attraverso il quale concretizzare le proprie proposte. Su questi due assi si concentra il documento politico e programmatico, approvato all’unanimità, dall’Assemblea dei Fondatori del Partito Socialista Riformista Sammarinese, riunita questa mattina al Multieventi Sport Domus di Serravalle.
A distanza di 507 giorni dalla nascita ufficiale, il Psrs ha chiamato a raccolta i 200 fondatori per testare la sua crescita, in termini numerici e di attività. Ma i Socialisti Riformisti tracciano anche la rotta futura, attraverso le parole del segretario Simone Celli, che ha aperto i lavori, e l’intervento di chiusura del presidente Paride Andreoli.
Il documento approvato all’unanimità dall’Assemblea, oltre a entrare nel concreto delle azioni da mettere in campo per salvare il Titano, boccia senza appello una maggioranza e un governo “autoritari e inadeguati, arroganti e incapaci, che hanno isolato San Marino dal contesto internazionale e abbandonato al suo triste destino l’apparato produttivo e dei servizi”.
E contro un esecutivo “appiattito sulle poltrone di comando, impegnato in modo spasmodico nella conquista di posizioni di potere e nel mantenimento della clientela per ragioni elettorali”, il Psrs ribadisce i contenuti del Progetto San Marino 2013, “i cui termini temporali vanno spostati al 2020, in coerenza con quanto sta avvenendo nell’Unione Europea”. Tra i punti da inserire nell’agenda dei prossimi anni, l’assemblea indica l’ammodernamento delle istituzioni, l’innovazione dei servizi sanitari e il completamento della riforma previdenziale. Fondamentali il riequilibrio della struttura del bilancio e la riforma fiscale. Così come le misure per rilanciare turismo, commercio, infrastrutture. Senza abbandonare infine l’idea della promozione di una piazza finanziaria internazionale e quella di una maggiore integrazione nell’Ue. Ma per “una nuova San Marino fondata sulla legalità, sulla trasparenza, sul lavoro, sulla solidarietà e sulla giustizia sociale- sostiene il documento- occorre creare una forte alleanza aperta alle forze responsabili e indirizzata al rinnovamento, al cambiamento e alla modernizzazione”.
Su questo punto, nella sua relazione, il segretario Celli insiste, lanciando una sfida: mettersi al lavoro per costruire una grande alleanza riformatrice. “Sono assolutamente convinto- dice ai fondatori- che sia arrivato il momento che il nostro partito si assuma le proprie responsabilità per mettere in piedi un grande progetto di riforme di ispirazione liberal democratica, con l’obiettivo di sconfiggere i conservatorismi di destra e di sinistra, che immobilizzano il Paese”. La grande alleanza riformatrice, nelle intenzioni del Psrs, dovrà consentire a San Marino di uscire dalla crisi e, “contestualmente- prosegue Celli- di realizzare un nuovo modello di sviluppo integrato con la comunità internazionale”. Perché di fatto il Patto ha fallito, soprattutto sul fronte della politica estera. In particolare, il segretario boccia il “conservatorismo di Alleanza popolare”. Meno critico verso la Democrazia cristiana di cui però non capisce “l’appiattimento sulle posizioni di Ap”. “Il Pdcs -afferma Celli- può avere le carte in regola per ergersi a punto di riferimento del quadro politico” ma a patto che metta in atto un “deciso cambio di rotta”. Deve inoltre proseguire il dialogo con le forze di opposizione e a tal proposito si valuta favorevolmente la possibilità di mantenere alto il livello del confronto con il Psd. Il segretario del Psrs si spinge ancora più avanti nel rapporto con la Costituente di centro, alla quale propone un’intesa politica e programmatica finalizzata alla costruzione di un centrosinistra moderno. Nessun ripensamento invece sul progetto lanciato da Casali, “verso il quale prestiamo il massimo rispetto, ma a nostro avviso ha ricevuto un’impostazione eccessivamente verticistica, senza il necessario coinvolgimento della base e della cittadinanza”.
Il presidente Andreoli, nel suo intervento, ribadisce il giudizio critico nei confronti dell’attuale maggioranza: “Il Patto ha finito la sua corsa- sottolinea- seppure la legge elettorale dia stabilità, è ormai lampante che non esista governabilità”. Pertanto, “il partito di maggioranza relativa- fa notare Andreoli- consapevole della situazione del Paese, delle sue responsabilità e di fronte al fatto che la sua coalizione sta perdendo pezzi, dovrebbe prendere atto che questa esperienza politica è terminata”.
Rispetto ai rapporti con i partiti dell’area socialista del Paese, il presidente spiega che, “sebbene il Psrs abbia già espresso la sua posizione sulla Costituente, continua il percorso di dialogo con le altre forze socialiste”. Su questa strada si sono inseriti anche gli incontri con il Partito dei socialisti e democratici con cui il Psrs, dopo una pausa di un anno e mezzo, “si confronta e continuerà a confrontarsi nell’interesse generale del Paese”.
Sul fronte delle alleanze future, il presidente ha le idee chiare: accantonata l’esperienza fallimentare del governo, “se si deve tornare alle urne- chiarisce- il Psrs ritiene opportuno che le nuove alleanze siano sostenute su basi concrete”. Ovvero, da “forte coesione, determinazione e coraggio per le scelte future”. Perché la coalizione a cui i Socialisti Riformisti mirano “dovrà basare la sua azione politica e istituzionale sul cambiamento, sul rinnovamento e sulla modernizzazione del sistema economico di San Marino, improntato a una politica di decisa trasparenza e legalità”.
Infine, indispensabile per l’azione politica futura è la riapertura dei rapporti con Ia Repubblica italiana, “definendo in tempi brevi- conclude il presidente del Psrs- gli accordi tra i due Stati, nel rispetto della reciproca autonomia e in grado di dare certezze alla nostra Repubblica”.
Repubblica di San Marino, 19 Febbraio 2010