Protezione Civile: ce ne accorgiamo che esiste solo in presenza di grandi calamità. Uomini e donne che intervengono con competenza, passione, grande senso civico e solidarietà, spesso affiancati da numerosi volontari, sia che si tratti di un terremoto, di un’alluvione, di un disastro tecnologico, o di una pandemia. Ce lo ha ricordato Angelo Borrelli, che per circa 20 anni è stato Capo del Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, durante l’Orazione Ufficiale in occasione della cerimonia di insediamento dei Capitani Reggenti Giancarlo Venturini e Marco Nicolini.
L’emergenza sanitaria, in quest’ultimo anno, viene scolpita da parole cariche di commozione: “Nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vivere un’emergenza sanitaria di questa portata con implicazioni sociali ed economiche tali da cambiare le nostre vite, le nostre abitudini e rivoluzionare intere Nazioni. Nulla avrebbe potuto prepararci alla vastità di un’epidemia che ancora oggi sta mettendo a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari anche più evoluti con la comparsa delle varianti del virus che stanno modificando l’epidemiologia della malattia”.
Il vero problema per tutti è stato la mancanza di conoscenza sulle misure di contrasto alla diffusione del contagio e questo ha creato sentimenti di paura, incertezza per il futuro, ansia per la solitudine e l’isolamento. Uno sforzo enorme, fisico e psichico, per chi era chiamato ad affiancarsi alla popolazione. “In quei momenti di smarrimento e incertezza la Protezione Civile si è distinta per essere una voce autorevole e per non aver mai fatto mancare la vicinanza e il sostegno alla popolazione” ha raccontato Borrelli. “Nessuno di noi è mai arretrato di un passo e con determinazione abbiamo svolto al meglio il compito sulla base delle funzioni assegnate al Sistema Nazionale di Protezione Civile, che si regge sui principi della sussidiarietà e della collaborazione tra le Istituzioni e i cittadini e ha visto operare insieme una grande quantità di persone con competenze, conoscenze e percorsi personali anche molto diversi tra loro. Scienziati, esperti di tecnologie, professionisti, profondi conoscitori del nostro territorio e delle sue fragilità, hanno collaborato nel Servizio Nazionale fianco a fianco con il sistema sanitario e tutti gli operatori del settore, le Forze di Polizia, le Forze Armate e tutte le altre strutture dello Stato, partecipando con pari dignità e disponibilità a tutte le operazioni rese necessarie dalla crisi sanitaria in corso.”
Un altro passaggio importante della sua allocuzione ha riguardato il rapporto con San Marino “stante la peculiarità dei nostri rispettivi territori e l’esigenza imprescindibile di fare squadra”. Una cooperazione tra i due sistemi di Protezione Civile che ha consentito di dotare, nel momento di massimo bisogno, le strutture sanitarie della Repubblica, di mascherine e dispositivi di protezione individuale, di alcuni respiratori per la terapia intensiva, tamponi molecolari per la diagnosi di infezione in atto e le tende per il triage ospedaliero. “Un riferimento certo e competente, una presenza costante, che ha contribuito a infondere sicurezza, fiducia nelle Istituzioni e nel contempo contribuire a suscitare nella comunità un rafforzato senso di coesione sociale” ha chiosato Borrelli.
Ma il rapporto con San Marino durava da lunga data e si era già manifestato dopo il terribile terremoto del 2016. All’epoca, la Protezione Civile sammarinese si aggregò alla colonna mobile dell’Emilia Romagna per fronteggiare la prima emergenza. Poi, si rese promotrice di una raccolta fondi a favore dei Comuni di Arquata del Tronto e Montegallo, mentre i ricercatori del Corso di Laurea in Ingegneria Civile della nostra Università furono incaricati di effettuare il monitoraggio di alcuni plessi scolastici in provincia di Macerata ed in provincia di Fermo.
Queste forme di collaborazione, di mutua assistenza e reciprocità hanno trovato la loro più opportuna collocazione giuridica in un apposito Protocollo d’Intesa, siglato nel luglio del 2015, rinnovato e rafforzato in questi giorni con l’adozione di nuove forme di sinergia operativa. Tra queste, il nuovo Sistema di Allertamento della Protezione Civile, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi di “Alert” riguardanti diversi scenari di rischio, e che potrà essere esteso anche al territorio della Repubblica di San Marino, per consentire alla popolazione di assumere tempestivamente i comportamenti di autoprotezione più appropriati. Un servizio che si baserà su professionalità, solidarietà, competenze tecniche, doti umane, che sono gli stessi pilastri sui quali si fonda il Servizio di Protezione Civile di entrambi i Paesi. Su questi pilastri si innestano i valori della mutua solidarietà, delle risposte operative in caso di eventi calamitosi per la salvaguardia della vita umana, dell’ambiente e degli animali.
a/f