Annega nel Savio, San Carlo si mobilita per il piccolo Azzedine. Colletta per il rientro in Marocco della salma del bambino amato da tutti

SommorzatoriC’è tutto il paese di San Carlo stretto intorno alla famiglia del piccolo Azzedine El Omari, il ragazzino di 14 anni annegato venerdì pomeriggio nel fiume Savio dove era andato a fare il bagno insieme ad alcuni amici.

Azzedine era molto ben voluto da tutta la comunità, nella quale si era perfettamente inserito insieme ai genitori e al fratellino minore, tanto che in poche ore l’intero paese si è attivato facendo partire una gara di solidarietà: l’obiettivo è quello di raccogliere i fondi necessari al rimpatrio della salma in Marocco, paese d’origine della famiglia, che ha espresso il desiderio di celebrare in patria la cerimonia funebre secondo il rito islamico.

Una parte importante in questa iniziativa la sta giocando anche la comunità cattolica del posto, guidata dal parroco don Giovanni Savini: «Conoscevo molto bene Azzedine – racconta commosso il sacerdote – e gli volevo bene. Tutti quanti gli volevano bene. Era allegro e cordiale, ma riservato. In queste ore di cordoglio mi sono tornati alla mente diversi episodi che ci hanno visti vicini. Ovviamente non frequentava la parrocchia, ma era molto presente nella vita laica di San Carlo. Spesso mi capitava di incontrarlo coi suoi amici. Qui, sotto al campanile della chiesa, spesso organizziamo giochi e gare tra noi e chi vince a volte riceve in premio un‘ buono’ da poter spendere al bar, magari per acquistare un gelato. A volte, senza dare troppo nell’occhio, ne allungavo uno anche a lui. Ricordo i suoi sorrisi. Gli ero molto affezionato, come sono molto legato ai suoi genitori. Sono andato a trovarli e domani (oggi, ndr) accompagnerò da loro anche il vescovo. Vogliamo aiutarlo a tornare a casa».

Azzedine fino a due anni fa aveva giocato a calcio nella Polisportiva Vallesavio, la squadra che riunisce i bambini della zona. Aveva partecipato a due stagioni coi Pulcini e una con gli Esordienti. Era un difensore di fascia e anche in questo caso il suo sorriso aveva velocemente contagiato tutti gli spogliatoi. Lo stesso vale per i banchi di scuola della media di San Carlo, dove Azzedine aveva appena iniziato la terza: «Era un alunno molto in gamba – ricordano gli insegnanti – bravo in tutte le materie e con una predilezione particolare per l’inglese, lo spagnolo, la matematica, la scienza e la storia. Era un esempio positivo per tutti, rispettoso e ben educato. Si impegnava tanto e i risultati si vedevano ogni giorno. Aveva tanti amici, ma anche noi insegnanti lo porteremo per sempre nel cuore».