
(ANSA) – BOLOGNA, 05 NOV – Alla vigilia dell’entrata in
vigore del dpcm con le nuove limitazioni, si registra un nuovo
record dei contagi in Emilia-Romagna: a fronte di 20.332 tamponi
sono stati individuati 2.180 positivi, il numero più alto mai
registrato in regione. Più della metà (1.156) sono asintomatici,
individuati attraverso screening e contact tracing. Ci sono
stati tredici nuovi morti, persone fra i 71 e gli 98 anni.
Sul fronte dei ricoveri ospedalieri, i dati continuano a
crescere: sono infatti 177, 16 in più di ieri, i pazienti
ricoverati in terapia intensiva e 1.588 negli altri reparti
Covid (+34). Aumenta però anche la percentuale delle persone che
non richiedono cure ospedaliere o sono prive di sintomi: i
pazienti in isolamento a casa sono infatti il 97,5%.
Per quanto riguarda i contagi grande attenzione rimane sulle
case protette: la Fp-Cgil segnala che sono circa 400 gli
operatori dei servizi per disabili e anziani che sono risultate
positive. A Rimini, il sindaco ha chiuso la scuola media ‘Dante
Alighieri’ dopo che si sono registrati nove casi, fra studenti e
personali.
Domani entra in vigore il nuovo dpcm: l’Emilia-Romagna è
stata inserita nella cosiddetta ‘zona gialla’, ovvero quella
dove le limitazioni sono più blande e valgono per tutto il
territorio nazionale. Rispetto agli ultimi giorni sono poche le
cose che cambieranno: ci sarà il divieto di circolazione dalle
22 alle 5, saranno chiusi i centri commerciali nei fine
settimana, ci sarà la didattica a distanza per scuole superiori
e università, mentre i bar e i ristoranti potranno continuare a
rimanere aperti fino alle 18.
Intanto si continuano a valutare gli effetti della pandemia
sul tessuto economico: nel secondo trimestre 2020 si è
registrata una decisa inversione che interrompe il trend
positivo sulla forza lavoro che durava da più di quattro anni. A
fine giugno – rileva uno studio di Unioncamere sui dati del
registro imprese delle Camere di Commercio – i lavoratori sono
36.148 in meno (-2,1%). Crescono i lavoratori delle costruzioni,
tengono nell’industria, si riducono nell’agricoltura e nel
commercio. (ANSA).
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