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MILANO – Il ‘Rigoletto’ di Giuseppe Verdi con la regia di Antonio Albanese e la direzione di Marco Armiliato è la seconda nuova produzione (oltre all’ ‘Aida’ inaugurale) della stagione 2023 dell’Arena di Verona Opera Festival. L’opera di Verdi andrà in scena in quattro recite (1,7,20 luglio e 4 agosto). Lo ha annunciato, oggi a Milano, la sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia, ricordando che “questa sarà la centesima stagione della storia dell’Arena di Verona dal 1913, e non la centodecima a causa di alcuni anni saltati a causa delle guerre e del Covid”. Una stagione speciale, quindi, con 49 serate dal 16 giugno al 9 settembre, “caratterizzata da 8 titoli d’opera (Aida, Carmen, Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, La Traviata, Nabucco, Tosca, Madama Butterfly) e 5 eventi speciali, con Roberto Bolle, Juan Diego Florez, Placido Domingo, Jonas Kaufmann e il 31 agosto l’orchestra e il Coro del Teatro alla Scala diretti dal maestro Riccardo Chailly. Questo Rigoletto, che vede Antonio Albanese al debutto da regista all’Arena, dopo aver firmato altre messinscene d’opera (alla Scala, al Lirico di Cagliari, al Petruzzelli e al Filarmonico di Verona) vedrà alternarsi nelle quattro serate, altrettanti baritoni, quali Roman Burdenko, Ludovic Tezier, Luca Salsi e Amartuvshin Enkhbat. Nel ruolo di Gilda canteranno il soprano armeno Nina Minasyan e la statunitense Nadine Sierra. Il duca di Mantova sarà il tenore azero Yusif Eyvazov (1 e 7 luglio) alternandosi, in una data ciascuno, a Juan Diego Florez e Piotr Beczala. E poi ancora il basso Gianluca Buratto (Sparafucile) e il giovane mezzosoprano Valeria Girardello (Maddalena). “Insieme all’autore delle scene, Juan Guillermo Nova – ha detto Albanese – abbiamo ambientato questo Rigoletto nel Polesine dei primi anni ’50, parte di quella pianura rurale in cui Verdi nacque, divenuta poi luogo d’elezione del grande cinema italiano, da Fellini a Pupi Avati. Ma questo non cambia il rapporto di profondo rispetto che avrò dell’opera di Verdi e della vicenda che vi si racconta. Per intenderci: Rigoletto avrà la gobba e il Duca non morirà. Rispetterò al 100% quest’opera totale, impetuosa per i tanti sentimenti che in essa Verdi esprime, dall’amore al tradimento”. La scena principale mostrerà una grande casa colonica, al centro di una società rurale dove il proprietario terriero ha poteri paragonabili a quelli di un nobile del ‘500. Solo nell’ultimo atto la casa colonica dovrebbe retrocedere per lasciare posto a un luogo prospiciente le acque del fiume, dove si compie la tragedia con la morte di Gilda.
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