AP. La verità sul voto estero e sui ruggenti anni 90?

Alleanza Popolare sta seguendo con attenzione le varie uscite, che, come in un romanzo d’appendice, svelerebbero, per bocca del signor Roberti, inquietanti retroscena della politica degli anni ‘90 e dei primi anni 2000. Se da un lato queste dichiarazioni ci consentono di dire “avevamo ragione”, dall’altra questa piccola soddisfazione è fortemente mitigata dalla voglia inesauribile di fare una volta per tutte chiarezza su quel periodo, del quale queste ultime dichiarazioni e l’intera vicenda che ha preso il nome di “conto Mazzini” paiono essere solo alcuni episodi. Ap ha denunciato più volte, nel 1993, nel 1998, nel 2001 e nel 2006, con esposti e segnalazioni alla magistratura -che purtroppo non hanno mai avuto esiti positivi-, le distorsioni intollerabili legate all’esercizio ed all’utilizzo strumentale del voto estero.
Oggi apprendiamo, da una testimonianza che stupisce per la sua tempestività e per le tempistiche con le quali viene rilasciata, che il controllo del voto estero sarebbe stata una delle finalità per le quali venivano create, da schegge di classi dirigenti in combutta con non meglio individuati “poteri forti”, provviste di denari, sulla liceità della formazione dei quali restano pesantissimi ed inquietanti interrogativi; tanto che non è forse esagerato intravvedere in essi una sorta di sottosistema corruttivo, i cui margini sono -in questa fase- dovere della magistratura delineare.
Ap crede che queste questioni non siano anacronistiche. Crede che confondere quei tempi con quelli odierni sarebbe un gravissimo errore, che finirebbe per non permettere di evidenziare le responsabilità personali ancor prima che quelle collettive.
Ap è stata promotrice in Consiglio Grande e Generale di un ordine del giorno che impegna la magistratura a riferire quanto prima sulle evenienze del cosiddetto “conto Mazzini”.
Ap crede che sia necessario arrivare a questi risultati nei tempi più brevi possibili, in modo che l’intero Consiglio e tutti i Sammarinesi possano poi valutare questi dati, unitamente anche alle dichiarazioni uscite in questi giorni sulla stampa: una occasione per fare chiarezza sul passato e per voltare definitivamente pagina.
Peraltro, non crediamo sia azzardato affermare che tra la grave crisi che il nostro Paese sta vivendo ed il modo in cui una certa parte della politica ha condotto le sorti della cosa pubblica vi sia più di qualche relazione.
Per ora, l’ammissione, quasi sconsolata, dello stesso signor Roberti, secondo cui oggi il sistema di favori e scambi è fortemente ridimensionato (ad esempio dalla drastica riduzione del potere concessorio in capo al Congresso di Stato -cosa, questa, che è stato uno dei più importanti successi dell’azione politica di AP) non può non confermare il percorso svolto da AP nel rinnovamento della politica, dei partiti e della classe dirigente del nostro Paese; obiettivo sul quale non smetteremo mai di spenderci.

 Alleanza Popolare