La nuova legge sulle residenze ha ottenuto l’approvazione della Commissione Esteri. In attesa della seconda lettura consiliare, qualche partito di opposizione è sceso anticipatamente sul sentiero di guerra. I Democratici di Centro, non avendo molto da contestare in merito ai contenuti del provvedimento, si sono rifugiati nel solito ritornello del “Governo in stato confusionale” giunto ormai al “capolinea”. Ovviamente non una parola sul fatto che la concessione delle residenze passa – in concreto – dal Governo alla Commissione Esteri in cui sono rappresentati tutti i gruppi consiliari.
Non una parola sul fatto che il numero delle residenze subirà un considerevole ridimensionamento con la fine dei soggiorni continuativi e la grande limitazione dei ricongiungimenti familiari.
Non una parola sul fatto che i conviventi more uxorio di sammarinesi – che oggi ufficialmente non esistono – dovranno denunciare la loro presenza in territorio senza i benefici che lo stato sociale riserva ai residenti.
Non una parola sul fatto che i possessori del soggiorno ordinario non godranno più – come ora – dell’assistenza sanitaria gratuita. Non una parola sulle severe sanzioni (dalle multe fino all’arresto e alla prigionia) a carico dei clandestini e di chi favorisce le presenze illegali in Repubblica.
Di fronte a questa nuova realtà, in cui un importante obiettivo programmatico è stato raggiunto dal Governo e dalla maggioranza dopo le promesse mai mantenute dei governi della passata legislatura (sarà questo il motivo dell’acredine dei DdC e di Fiorenzo Stolfi?), anche alcuni quotidiani si sono esercitati in critiche strumentali e pretestuose.
Per carità, non intendiamo davvero limitare il diritto di ciascuno di pensarla come vuole, a maggior ragione quando si tratta della stampa. Ci permettiamo solo di osservare che almeno andrebbe riportata la verità dei fatti.
Non è così quando qualcuno titola: “La svolta: la commissione esteri potrà concedere residenze a investitori, dirigenti d’azienda e persino a chi acquista immobili industriali” perché di tutto si tratta fuorché di una svolta. Già ora, con la legge in vigore, la commissione esteri ha questo potere. E non si racconta la verità quando si scrive che sarà possibile concedere la residenza dietro l’acquisto di una abitazione: chi fa il giornalista, ha il dovere di documentarsi e – soprattutto – di leggere i testi di legge che pretende di spiegare ai lettori.
Infine, i lamenti di Stolfi. Essi si presterebbero a molti commenti. Ne facciamo uno solo: chi come lui, anni fa, ha fatto concedere in una seduta secca del Congresso di Stato qualche decina di permessi di soggiorno (poi diventati residenze per effetto dell’automatismo che la nuova legge non prevede), ha poco da strillare. In ogni caso il motivo per cui Ap ha cambiato idea sul contingentamento delle residenze è facile da capire: due anni fa il Segretario agli Esteri era proprio Stolfi, ora è la Mularoni. Di Stolfi – visti i precedenti di cui sopra – non potevamo fidarci, della Mularoni sì.
San Marino, 11 giugno 2010
Alleanza Popolare