
(ANSA) – FORLI, 01 APR – Il Comune di Predappio
(Forlì-Cesena) ha annunciato l’appalto dei lavori di
ristrutturazione dell’ex Casa del Fascio: è il primo atto del
progetto di recupero della grande struttura nel centro del
paese, esempio di architettura razionalista, attualmente in
stato di abbandono. Resta l’incognita dei fondi necessari per
completare l’opera, stimati in circa 10 milioni. Al momento
sarebbero disponibili circa 3,5 milioni, con cui finanziare il
primo lotto dell’intervento. Salvo intoppi burocratici, i lavori
potrebbero iniziare entro quest’anno.
Inaugurata nel 1937, la casa del fascio di Predappio era una
fra le più grandi d’Italia – circa 2700 metri quadrati coperti,
su tre piani con una torre littoria di oltre 40 metri – e nel
Ventennio fu teatro di ‘pellegrinaggi’ di decine di migliaia di
persone, assieme alla casa natale di Mussolini e alla Rocca
della Caminate, residenza ufficiale del duce in Romagna. Dopo
aver visto nell’immediato dopoguerra e fino agli anni ’60 un uso
per attività di vario genere, avendo ospitato, oltre che le sedi
della Camera del Lavoro e della locale Casa del Popolo, anche
attività di privati come magazzino e sede artigianale e
produttiva, l’ex Casa del Fascio è da decenni in stato di
abbandono.
Dopo che nel 2016 la proprietà dell’immobile, dichiarato di
interesse storico, è passata dal demanio al comune di Predappio,
è stato predisposto un primo progetto di recupero da parte della
precedente amministrazione guidata dall’allora sindaco Giorgio
Frassineti, che puntava a realizzare un centro culturale,
dedicato alla storia dell’Italia nella prima metà del ‘900, e
uno spazio espositivo permanente, cioè un centro di
documentazione dedicato alla storia del Fascismo. Con il cambio
da centro sinistra a centro destra dell’amministrazione
comunale, ora guidata dal sindaco Roberto Canali, il progetto è
stato accantonato a favore di un altro che prevederebbe una
destinazione meno museale a favore di spazi anche per uso
sociale e ricreativo per residenti e ospiti. (ANSA).
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