Una strada che potrà riaprire in sicurezza – la Provinciale 43 – dopo la frana causata dal maltempo dello scorso novembre, e le azioni intraprese dalla Regione per far luce su quanto accaduto in seguito allo svaso della diga di Pavana, con un esposto presentato per accertare danni e responsabilità.
È una giornata interamente dedicata all’Appennino bolognese quella dell’assessore regionale a Protezione civile e Ambiente, Irene Priolo.
La giornata è poi proseguita con la visita alla diga di Pavana, accompagnata da sindaci e amministratori locali di Alto Reno Terme, Gaggio Montano e Castel di Casio.
Proprio l’invaso era stato protagonista a fine luglio del rilascio di sedimenti sul Torrente Limentra di Sambuca, con conseguente torbidità delle acque, moria di pesci e criticità per l’intero ecosistema.
Gli interventi a Camugnano sulla provinciale 43
Alla fine di novembre 2019, dopo oltre 10 giorni di pioggia incessante, enormi massi, terra e alberi sono scesi sulla carreggiata della Provinciale 43, in Comune di Camugnano, occupandola per circa 35 metri e determinando la chiusura totale della strada.
La viabilità comunale minore ha finora consentito i collegamenti, pur con allungamento dei percorsi e dei tempi di percorrenza.
La Regione, con il Piano di protezione civile predisposto dopo l’ondata di maltempo, ha disposto un contributo di 85.400 euro a favore della Città metropolitana di Bologna. Permetterà la creazione di una pista per l’accesso alla scarpata di monte, la frantumazione delle porzioni di roccia di grandi dimensioni cadute, la rimozione delle alberature e dei detriti in strada, la risagomatura della scarpata con la costruzione di opere di sostegno.
Altri 10 mila euro sono stati assegnati sempre alla Città Metropolitana, con lo stesso Piano, per la regimazione delle acque e sistemazione della viabilità Campolo Serra dei Galli SP 72
Cosa è accaduto a Pavana
Lo scorso 28 luglio, nell’ambito della fase conclusiva delle operazioni di svaso della Diga di Pavana effettuate da Enel Green Power, si è verificato un rilascio ingente di sedimenti sul Torrente Limentra di Sambuca, eccedente il quantitativo previsto nel Piano operativo presentato da Enel.
I sedimenti fuoriusciti dalla Diga hanno determinato una forte torbidità delle acque e una riduzione dell’ossigeno che ha comportato una moria di pesci, oltre alle evidenti problematiche generate all’intero ecosistema.
Un primo sopralluogo effettuato da Arpae, nelle fasi immediatamente successive al riversamento, ha permesso di verificare che la torbidità si è propagata fino al fiume Reno in località Riola Ponte in Comune bolognese di Grizzana Morandi.
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