Approfondimento Trust. Magistrato Dirigente San Marino Dott.ssa Valeria Pierfelici: ”Perché la Corte dei Trust e perché la Corte dei Trust a San Marino?”

Valeria PierfeliciDalla conferenza stampa del 4 Marzo 2015 sulla creazione della Corte dei Trust a San Marino, l’intervento della Dott.ssa Valeria Pierfelici, magistrato dirigente del Tribunale di San Marino:

Pochi sanno che San Marino ha un sistema di fonti estremamente originale rispetto a quello italiano.  Noi non abbiamo codici, noi abbiamo leggi senz’altro ma queste leggi si inseriscono in un sistema dove c’è ancora la tradizione del Diritto Comune.  

Quando parliamo di diritto comune non dobbiamo pensare al Diritto medioevale, o a forme medioevali del diritto o a forme barbariche del diritto rispetto al diritto delle codificazioni che viene visto come un sistema evoluto.  Noi ci andiamo ora ad inserire in un sistema di leggi che è stato sempre vivo nella cultura giuridica europea e che abbiamo portato avanti sino ad i nostri giorni e che purtroppo le codificazioni hanno malinterpretato, hanno negato.  Il ruolo delle codificazioni è importante, ed avvengono dopo la Rivoluzione francese cioè dopo eventi traumatici. Le codificazioni portano molte situazioni di reazione all’Ancien Regime.  

Noi a San Marino nella giustizia civile abbiamo giudici monocratici, non abbiamo collegi. Il modello della giustizia sammarinese è da sempre stato ispirato ad un modello di magistratura non burocratico, ma professionale. Il giudice era, nella tradizione sammarinese, una persona colta chiamata per rendere giustizia quotidiana, usando la sua cultura.

La Corte dei Trust si inserisce in questa tradizione. A San Marino perchè c’è un sistema delle fonti particolari, perchè il diritto comune conosceva le fiducie testamentarie, le fiducie tra vivi che non è il negozio fiduciario o il mandato fiduciario delle società fiduciare.  Viste le vicende sammarinesi, la fiducia viene vista come una cosa negativa, ma non deve avere una connotazione negativa; noi pensiamo di solito ad un ricorso ad un soggetto, a qualcuno per nascondere qualcosa che non si può far vedere. Ecco allora che la fiducia viene scambiata con l’interposizione, con la creazione di schermi. Quel qualcosa da non far vedere all’autorità giudiziaria penale, al fisco, al coniuge, ai creditori e così via.  Il fenomeno fiduciario con le interposizione, di schermatura non hanno nulla a che vedere con la grande tradizione delle fiducia eppoi il trust.  

Purtroppo quando si parla di Trust si pensa ad uno strumento negativo per cercare di nascondere qualcosa a qualcuno. Non è questo lo scopo dei Trust.  

Abbiamo un sistema normativo efficiente per dare adeguata tutela e riconoscimento a questi fenomeni.  Abbiamo una Corte fatta da specialisti, perché ovviamente sono fenomeni particolari. Possono parlare di fiducia se li conoscono dall’interno come fenomeni.

Questa Corte è anche una corte internazionale, perché ne fanno parte giuristi con esperienze diverse, ma è una corte sammarinese.  La Corte è magistratura ordinaria anche se non è inserita nel Tribunale.

La Corte ha un rito, si ispira ad un modello processuale che è estremamente particolare. Si inserisce nella tradizione, ma la rinnova perché porta avanti un dialogo anche con tradizioni diverse rimanendo, però, nei principi. Il rito davanti alla Corte è dominato dall’oralità. E’ un processo orale. Davanti alla Corte compaiono i procuratori delle parti, si discute su quello che è l’oggetto della causa, quali sono i punti veramente controversi sui quali dovrà intervenire la decisione.  Perchè è vincente? E’ vincente questo modo di gestire il processo perchè può succedere che le parti non abbiano ben compreso quali sono i difetti nella prospettazione per arrivare al risultato che vogliono ottenere. Questo condiziona poi anche il clima delle prove: se non so che cosa chiedo quali sono i fatti sui quali devono intervenire le prove? Ciò deriva dal fatto che il convenuto non ha nessun obbligo di dire quello che pensa, il che vuol dire che l’attore deve anche immaginare cosa avrà nella testa il convenuto e cosa andrà a dire in fondo il convenuto. Sarà il giudice che dirà che hai sbagliato o meno. Ma dal punto di vista sostanziale abbiamo perso anni, abbiamo speso danari – perchè le prove costano – siamo arrivati sino in fondo e non abbiamo ottenuto giustizia.  Davanti alla corte questo non può succedere! Perchè la causa viene impostata dai procuratori delle parti ma con un dialogo con il giudice che non c’è nel processo civile.  Il Giudice è partecipe nell’individuazione dei punti controversi.

E’ la parte centrale del processo! E’ la famosa contestazione della lite, che è un nome antico ma da noi è diventata una pura formalità. Questa è appunto una deviazione.

Il rito della Corte è sicuramente un laboratorio perché ci da anche a noi, giudici ordinari del Tribunale, degli spunti di riflessione per introdurre delle riforme nel processo civile in modo da renderlo più efficiente.

La giustizia civile è uno dei fattori fondamentali per attrarre investimenti e per lo sviluppo economico. Lo dice anche il Doing Business della Banca Mondiale.  

Il processo civile di primo grado ha a San Marino delle criticità che con l’aiuto con l’esperienza della Corte dei Trust pensiamo di riuscire a superare.”