Arbitra volley a Egonu, “tu nera, io discriminata perché grassa”

(ANSA) – CATANZARO, 15 FEB – Martina Scavelli ha annunciato
di dimettersi da arbitro di serie B di pallavolo perché stanca
di essere discriminata per il sovrappeso. “Non sopporto più –
scrive Scavelli in un post su Facebook – di essere misurata e
pesata come si fa con le vacche!”. Nel post l’arbitra, che vive
a Catanzaro, si rivolge alla giocatrice di pallavolo Paola Egonu
rivolgendole la frase: “tu sei nera, io sono grassa!” “Lo sport – aggiunge Martina Scavelli – dovrebbe unire,
anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo
per qualche centimetro o qualche chilo in più. Ho superato i
valori previsti di Bmi e circonferenza addominale e non è emerso
nulla di eccessivo. Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti
nell’ambito del punteggio Dirigenti di settore e l’esonero
dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti. La
penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla
serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo
indietro. Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che
non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in
più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di
pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per
il campo come succede nel calcio. Le regole sono regole, io le
ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e
immutabili. Ho operato al servizio della Federazione dal 2007,
con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina. Sono
sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di
arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente
osservante delle regole, anche in merito ai parametri
antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui
ho realizzato di superare i parametri imposti. Mi sono sempre
autosospesa. Ad oggi, però, non sono disposta ad accettare che
una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa
essere ‘calpestata’ da imposizioni del genere che non prevedono
soglie di tolleranza”.
    “Ho deciso allora di dire basta – afferma ancora l’arbitra –
per me e per tutti i grassi. Basta a delle regole che non sempre
vengono fatte valere ‘erga omnes’. Basta a chi si basa sui
numeri e sotterra le emozioni”. (ANSA).
   


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